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Garbatella San Paolo / Via Giovannipoli

Aree verdi, il Consiglio di Stato blocca la determina "ammazza volontari": esultano i comitati

Accolto il ricorso dei cittadini. Entro 2 mesi il Tar valuterà "nel merito"

Vacillano le regole che l'amministrazione capitolina avevano imposto ai volontari del verde. Dallo scorso agosto i cittadini che volevano prendersi cura di aiuole, parchi e giardini, hanno dovuto far fronte ai limiti imposti da una determina dirigenziale. Un rigido elenco di prescrizioni che ha rischiato d'imbrigliare la spontanea iniziativa di quanti, rimboccandosi le maniche, desideravano sistemare le panchine o le siepi sotto casa. Una sentenza del Consiglio di Stato rimette tutto in discussione.

Il ricorso al Consiglio di Stato

Due comitati cittadini (CdQ Gortta Perfetta e Comitato Parco Giovannipoli) non si erano arresi alla decisione del Tar  di non accogliere la sospensiva richiesta. Da qui la decisione di appellarsi in giudizio. Una caparbietà che è stata premiata. Nella sentenza di secondo grado  sono infatti state "considerate le potenziali ricadute pratiche della controversia". Pertanto il Consiglio di Statao ha stabilito che  "le esigenze cautelari di parte appellante, possono essere tutelate adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito". 

La sospensiva ed il giudizio nel merito

"E' una buona notizia – commenta Luca Sparatore  neopresidente del 'Comitato Parco Giovannipoli' – da una parte  il Consiglio di Stato chiede al Tar di esprimersi  con urgenza nel merito, e stabilisce il tempo limite di due mesi. Dall'altra fissa anche un altro concetto: fino alla nuova sentenza, la determina dirigenziale del 3 agosto 2017 viene sospesa".  Bloccata quindi, fino al pronunciamento del Tar, la rigida burocrazia imposta ai volontari.

Regole contestate ma rispettate 

La determinazione del Comitato Parco Giovannipoli, in questi mesi non si è tradotta soltanto sul piano giuridico. "Abbiamo continuano ad occuparci dell'area verde, facendone gli sfalci, svuotandone i cestini organizzato mensili giornate di pulizia – ha spiegato Sparatore – pur contestando le regole le abbiamo rispettate e, di conseguenza, abbiamo sempre chiesto i regolari permessi all'amministrazione, fornendo peraltro le integrazioni assicurative che ci erano richieste". Uno sforzo encomiabile anche perchè "per ottenere l'autorizzazione ad una giornata di pulizie, occorre presentare domanda con 30 giorni di anticipo".

La Coalizione civica per i beni comuni

L'iniziativa dei volontari della Garbatella ha fatto proseliti. Oltre al CdQ di Grotta Perfetta, che ha partecipato come ricorrente nelle azioni legali, un centinaio abbondante di altre associazioni ha sposato un'altra iniziativa. E' così nata la "Coalizione civica per i beni comuni" una rete informale di cittadinanza attiva che, in base al principio di sussidiarietà, mira alla redazione di un regolamento per la gestione dei beni comuni. Per riuscirvi la coalizione punta su una delibera d'iniziativa popolare. "Servivano cinquemila firme – ricorda Sparatore – ne abbiamo fatte già certificare 4200 e siamo pronti a consegnarne altre 5000 ottenute, peraltro, in una sola giornata. Ma non ci accontentiamo: abbiamo intenzione di proseguire". Il messaggio per l'amministrazione è lanciato. Lo spontaneismo è difficile da imbrigliare.

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