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CTO: Catarci scrive alla presidente Polverini e alla ASL RMC

Il 10 gennaio scorso il pronto soccorso medico dell'ospedale Cto è stato chiuso. Andrea Catarci scrive a Renata Polverini e alla Asl Rmc chiedendo un tavolo di confronto in cui sia incluso il municipio

Andrea Catarci, presidente del Municipio XI scrive alla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini e alla Asl Rmc in merito ai problemi relativi al riordino dell'offerta sanitaria, focalizzando l'attenzione sulla situazione dell'ospedale Cto. Il 10 gennaio scorso il pronto soccorso medico dell'ospedale di Garbatella è stato chiuso. Ecco il testo della lettera

Gentile Presidente Polverini e Gentile Direttore Paone,
La Regione Lazio da mesi evita il confronto con il Municipio Roma XI sul Piano di riordino dell’offerta sanitaria. Cittadini, associazioni e istituzioni del territorio hanno protestato con cortei e manifestazioni per difendere l’Ospedale CTO, il Pronto Soccorso Medico e il reparto di Breve Osservazione. In un quadrante della città con uno dei più alti indici di invecchiamento, con la Terza Università, con la vita notturna di Ostiense e Garbatella, con l’asse del terziario romano sulla Colombo, con i neo Sevizi “Odonto” del Bambin Gesù, la chiusura del Pronto Soccorso Medico è già una calamità.
I Pronto Soccorso vicini scoppiano, in particolare il S. Eugenio, con file di barellati accatastati nei corridoi. E rischiano la paralisi completa!
Ci domandiamo e vi domandiamo: come si può chiudere il Pronto Soccorso del CTO che nel 2009 ha registrato 35.935 accessi su una media regionale di 25.000? E ancora: come può esistere un Pronto Soccorso solo ortopedico e non traumatologico, dopo aver inaugurato pochi mesi fa l’eliporto? Come possono resistere 90 posti letto di ortopedia senza una valida competenza internistica, utile alla degenza ed alla post degenza.
Ci domandiamo e vi domandiamo, infine, come sia possibile programmare una tale dismissione rifiutando ogni dialogo con il Municipio XI e la cittadinanza locale. Torniamo a chiedervi con forza un po’ di senso di responsabilità e l’apertura di un tavolo di confronto, affinché si rivedano tempi e modi del Piano di Riordino e si torni radicalmente indietro sulle decisioni che riguardano il CTO, nel rispetto di quell’articolo 32 della Costituzione che tutela il diritto alla salute dei cittadini.

 

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