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Radio 11 oscura le trasmissioni per ricordare la tragedia dei bambini vittime dei bombardamenti

Il network sociale del Municipio XI, decide di autoscurarsi per un giorno, lanciando un appello: “Se nella settimana dei diritti dei bambini non si riesce a fermare un massacro come quello di Gaza, allora qualcosa la stiamo sbagliando tutti”

La Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia, come altrove ricordato, non è un momento che va celebrato e poi, rapidamente, riposto in quegli antri della coscienza collettiva, che solo occasionalmente vengono rispolverati.

RADIO 11 SOSPENDE LE TRASMISSIONI. A darcene ulteriore dimostrazione, l’iniziativa intrapresa dal Network sociale del Municipio XI, Radio 11, che “in segno di lutto per i bambini palestinesi vittime, in questi giorni, dei bombardamenti e di tutti i bambini di ogni nazionalità, etnia e religione vittime della guerra, oscurerà per 24 ore il proprio sito – si legge in un post  diramato su facebook - con  la speranza che questa decisione di non celebrare l'anniversario della Convenzione dei diritti dei bambini venga raccolta anche da altre associazioni che si occupano di infanzia”.

UN APPELLO ESTREMO. Il gesto, indubbiamente, è forte. Oscurare un servizio, per difendere un diritto, è una scelta impegnativa, ma ha anche un radicamento profondo. “La scelta di oscurare per un giorno la radio non deve essere considerata come auto-boicottaggio – spiegano i cittadini e le cittadine del Network Sociale - ma come appello estremo rivolto a tutte le organizzazioni, grandi e piccole, che lavorano con i bambini: fermiamoci un momento. Siamo associazioni, non siamo aziende, usciamo dal vincolo della produzione di ‘ ritualità’ e dai paradossi che questo comporta” si legge ancora nel messaggio diffuso attraverso il social network.

UN SEGNALE NECESSARIO. “Fermiamoci noi, perché se nella settimana dei diritti dei bambini non si riesce a fermare un massacro come quello di Gaza – conclude il comunicato - allora qualcosa la stiamo sbagliando tutti. E' necessario dare un segnale più forte. Non pensiamo che il lutto sia una cosa bella, ma crediamo che un giorno di lutto mondiale sia necessario, lo dobbiamo a questi bambini e lo dobbiamo come forte segnale umano a tutti gli altri”. Il segnale, lanciato da Radio 11, è di quelli che sembrano inequivocabili. Bisogna fermarsi un attimo, e riflettere. Ed è un invito che viene rivolto a tutti gli attori sociali in grado di accoglierlo. Un modo diverso, accorato e profondo, di raccontare le gravi, intollerabili violazioni perpetrate ai danni dei diritti ascrivibili ai minori.
 

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