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Venerdì, 19 Aprile 2024
Garbatella San Paolo / Piazza Benedetto Brin

Garbatella: “Va bene festeggiarla ma guai a trasformarla in una cartolina”

Il 93° anniversario della Garbatella, tra luci e ombre d'un quartiere storico che, per un eccesso di popolarità, rischia di perdere la sua identità originale

La Garbatella è uno dei quartieri più apprezzati non solo del territorio municipale, ma di tutta la città. In particolare, ciò che colpisce chi si trova ad attraversarla, è la sua conformazione urbanistica, con i lotti popolari, il barocchetto romano, le tante piazze. Ma sarebbe ingiusto non sottolineare che, ad essere particolarmente apprezzate, sono le relazioni umane che vi si instaurano.

L’IDENTITA’ ED IL FOLKLORE - “Io sono nata e cresciuta alla Garbatella – dichiara la Capogruppo di SEL al Municipio XI, Paola Angelucci – mi sento a tutti gli effetti una figlia di questo quartiere. E come tale, ho un rapporto anche conflittuale, come di norma avviene tra genitori e figli. Pertanto ci sono cose che non mi piacciono, o che vorrei fossero diverse. Un esempio? Mi piacerebbe che l’orgoglio che ha caratterizzato i residenti, permanesse senza invece esaurirsi in rappresentazioni e cerimonie che, a volte sono un po’ troppo folkloristiche”.

IL CAMBIAMENTO - Se torniamo a parlare della Garbatella, e lo facciamo in questi termini, è per rendere omaggio ad un quartiere che, nonostante compia oggi 93 anni, rimane in discreta forma. Ma che, acciacchi a parte, mostra dei segnali di cambiamento, maturati nel tempo, su cui forse vale la pena ragionare. “Sta cambiando la Garbatella. L’aspetto più intimo  - riconosce Angelucci - si sta stravolgendo anche in  conseguenza dell’aver trasformato il quartiere, grazie anche al successo della fiction “I Cesaroni”, in un set a cielo aperto. Quello che invece è prezioso della Garbatella, oltre all’urbanistica, è la sua tenuta sociale, il senso identitario, se possiamo usare quest’espressione, che l’ha caratterizzata”.

IL SUCCESSO E L’OMOLOGAZIONE - L’argomento sembra interessante, soprattutto in considerazione del fatto che, forse offuscate dai festeggiamenti, talune considerazioni, anche critiche, tendono a non passare. Cerchiamo di capire meglio. “La Garbatella è un quartiere molto apprezzato anche per i giardini curati dei lotti, come delle tante facciate che, in alcuni casi, sono stati proprio i residenti, un pezzetto dopo l’altro, a risistemare. E questa è la dimostrazione del loro attaccamento.  Ora, invece, io ho la sensazione che la Garbatella sia diventata come un bel tessuto, pieno di sfumature di colore. Voglio dire che, ad esempio, se si concedono licenze commerciali per aprire tanti localini ed enoteche, da una parte va bene, perché questo fa girare l’economia. Ma dall’altra tende ad omologare il quartiere a tanti altri, da Trastevere a San Lorenzo. Insomma, io non vorrei – conclude il ragionamento Angelucci – che la Garbatella diventasse solo una cartolina, poiché mi piacerebbe che restasse un cuore pulsante della romanità”.

ROMA CAPITALE E LA GARBATELLA - In mattinata, intanto, si sono svolte le celebrazioni per il 93° anniversario del quartiere. All’appuntamento, erano presenti il Minisindaco Catarci, la Banda della Polizia Municipale, e la Capogruppo di SEL. “Non c’era Roma Capitale – ci spiega Angelucci – perché, per la prima volta, abbiamo decisa di non invitarla. In tutti gli altri casi lo abbiamo fatto. Ricordo benissimo l’Assessore comunale alla Cultura Dino Gasperini che nel 2010, per i 90 anni e l’apposizione della targa in Piazza Brin , venne a trovarci e fece anche un bel discorso. Purtroppo l’attenzione al quartiere, mostrata in quell’occasione, non ha avuto alcuna conseguenza. Di occasioni ce ne sono state, anche attraverso delibere  e proposte di risoluzioni passate in commissioni ed in consiglio”.

LE MANUTENZIONI TRALASCIATE - Tra le tante che ci sono state inoltrate, citiamo la sistemazione della storica fontana Carlotta, nella foto in alto, “un simbolo del quartiere Garbatella – si legge nella risoluzione approvata in Commissione Cultura del Muncipio XI -  sfregiata da vandali che hanno imbrattato la testa del bassorilievo con vernice bianca e ne hanno amputata una parte, corrispondente all’orecchio sinistro ed ai capelli”e per la quale si chiedeva una sistemazione che non è avvenuta. Come anche per Piazza Biffi “spazio osmotico tra la Garbatella storica e quella più recente” di cui si chiedeva la sistemazione e la pulizia, o “dell’orologio non più funzionante dell’Albergo Rosso; del fascione ornamentale con iscrizione La Garbatella, sovrastato dall’immagine in bassorilievo d’una testa femminile; dell’arco d’accesso al quartiere tra piazza S. Eurosia e via Rubino – prosegue Angelucci - della manutenzione di tutti i caratteristici manufatti in ferro battuto, dai cancelli ai lampioni. La sistemazione di queste opere la chiedemmo l’anno dopo il discorso dell’Assessore Gasperini. E’ rimasto tutto invariato. Il risultato– conclude la Capogruppo di SEL, residente nel quartiere – è stata la consapevolezza che, ormai, Roma Capitale non vuole bene alla Garbatella. Di conseguenza, e per la prima volta, quest’anno abbiamo deciso di festeggiarla da soli”.

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