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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Montagnola, Catarci: “Il Comando Centrale dei Vigili va ridimensionato”

Il Presidente del Municipio torna sulla questione della nomina dei Comandanti di Polizia Locale. Catarci: “Ma che ne sa il Comando Centrale di quali strade vanno presidiate”

Non è piaciuta per niente al Presidente Catarci la modalità poco partecipata con cui è stato scelto di nominare i comandanti locali dei Vigili Urbani. E dopo averlo già fatto nella giornata di mercoledì 8, è tornato sul tema. Chiarendo ulteriormente la propria posizione.

NON RISPETTATE LE ESIGENZE DEL TERRITORIO - “La vicenda della nomina dei comandanti dei Gruppi Territoriali aumenta l’estromissione dei Municipi dalla gestione della Polizia Locale – scrive il Minisindaco in una nota - In tal modo si va in senso contrario rispetto alle esigenze sociali, perché le richieste dei Municipi sono spesso le stesse che vengono dai cittadini, perché è sul territorio che si è consapevoli dei nodi critici relativi alla mobilità e alla sosta, all’abusivismo commerciale in aumento, all’abusivismo edilizio, alle nuove povertà e all’emarginazione anch’esse in crescita”.

IL POLSO DELLA SITUAZIONE - La differenza tra centro e periferia, nell’analisi di Catarci, va vista anche in termini di efficacia. “Ma che ne sa il Comando centrale  - riprende la nota - di quali strade vanno presidiate ogni giorno per contrastare la sosta su marciapiedi, scivoli e strisce o in doppia e tripla fila? O quanto è urgente avere le due mini ZTL all’Ostiense, nel mezzo della movida romana, o la chiusura domenicale dell’Appia Antica, entrambe vanificate dalle recenti scelte?”

UN ECCESSIVO ACCENTRAMENTO - “Che gli indirizzi operativi ai Gruppi Territoriali debbano venire dagli Enti municipali è lapalissiano. Ciò non avviene e lo si fa dal Campidoglio da cui, anche in questo ambito, si vede una città sfocata sempre più man mano che ci si allontana dalla statua del Marco Aurelio e dalle mura”. Una denuncia piuttosto netta, soprattutto se si considera che il Presidente Catarci è stato a lungo all’interno della Giunta Capitolina, in rappresentanza degli altri minisindaci. Una formula che, a quanto sembra, non è servita ad accorciare le distanze tra l’amministrazione municipale e quella centrale.

RIDIMENSIONARE IL COMANDO CENTRALE - “Il problema di fondo – valuta Catarci - non è tanto questo o quel Comandante quanto il Comando centrale. Eliminarlo non si può e non si deve ma rivederlo profondamente è necessario. Se i Gruppi locali fossero più assimilati alle Unità Organizzative dei Municipi e dal centro ci si limitasse a questioni di indirizzo, forse in tema di efficacia degli interventi potrebbe cambiare qualcosa davvero.”

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