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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ardeatino Montagnola / Via Fontanellato

Il Che Guevara a rischio chiusura, lancia una campagna di sottoscrizione

Partita una campagna di raccolta fondi per sostenere lo storico circolo Che Guevara della Montagnola. Fontana "Se è vero che siamo utili al territorio, ci rivolgiamo ai suoi residenti. Possiamo farcela"

La notizia è vera, ed a confermarcela è proprio il suo segretario: il Circolo Che Guevara di Rifondazione Comunista rischia di chiudere i battenti. “Si fa un gran parlare dei soldi, in funzione dell’utilizzo che ne fa la politica. E lo si fa a ragion veduta – commenta Luca Fontana – perché spesso si parla di sperperi. Il rischio, però, è di mettere tutto nello stesso calderone”. E quest’operazione, massiva e populista, non aiuta a distinguere le buone dalle cattive pratiche.

UN AFFITTO ONEROSO - “Pochi sanno –spiega Fontana – che dal ’94 a Roma, le sedi di partito devono pagare un affitto per i locali che utilizzano per svolgere le proprie attività, esattamente come si fa per gli esercizi commerciali. Nel nostro caso, l’importo è di 750 euro e, dunque, all’anno si aggira attorno agli 8mila euro. Più, chiaramente, i costi vivi delle bollette. Com’è noto – ricorda il segretario del Circolo –dal 2008 Rifondazione Comunista non ha alcuna entrata istituzionale, poiché non presente né in Parlamento e neppure negli Enti Locali. Detto questo, si fa presto a capire che il Circolo Che Guevara non è in condizione di pagare quell’affitto, se vuole continuare a fare tutte le attività che, fino ad oggi, abbiamo svolto senza scopo di lucro”.

LA SCUOLA D'ITALIANO - Sulle iniziative, peraltro poco pubblicizzate, che il Circolo Che Guevara ha posto in essere, abbiamo scritto in diverse occasioni. A partire dalla scuola gratuita d’italiano per stranieri. Si tratta di un  necessario volano per l’integrazione sociale di quanti, diversamente, non avendo la padronanza della lingua, risultano più ricattabili. Con tutte la gamma di conseguenze che si possono immaginare. “Proprio il giorno delle elezioni che non ci hanno visto entrare in Consiglio Municipale – rammenta Luca Fontana -  dentro la nostra sede si 16 migranti facevano l’esame finale, ovviamente in maniera gratuita come lo è stato il corso d’italiano, per avere l’attestato necessario ad accedere alla carta di soggiorno. E questo gli evita di chiedere, per i prossimi cinque anni, il famoso permesso di soggiorno”.

LE ATTIVITA' PER IL TERRITORIO - Ma quello dell’insegnamento della lingua italiana agli stranieri, non è l’unica attività organizzata dal Circolo Che Guevara per il territorio. Tra le altre, Fontana ricorda “la distribuzione del pane e della pasta a prezzi popolari, il sabato mattina”. Solo questi due prodotti, per non danneggiare i commercianti rionali, già in crisi, come in passato ci hanno spiegato. “Poi stiamo lavorando in queste settimane per esser pronti, il primo settembre, come facciamo da 4 anni a questa parte, a fare il mercatino dei libri scolastici usati”.

LE LOTTE - “Accanto a queste attività, che svolgiamo gratuitamente, rivolgendoci a tutti i residenti, a prescindere da credo politico, sesso o gruppo etnico d’appartenenza, c’è la nostra attività politica. Ad esempio a sostegno dei residenti contro la realizzazione del PUP da Vinci, che forse non si farà più. O ancora nel caso della lotta contro l’edificazione dell’I-60, ed anticipiamo che alla manifestazione del 6 luglio ci saremo anche noi”.

LA CAMPAGNA DI SOTTOSCRIZIONE - Ma tutte queste iniziative, condotte con spirito di abnegazione, non consentono di ottenere fondi per pagare le spese di locazione. “Abbiamo lanciato una campagna di sottoscrizione - con apposito evento facebook dal titolo "salviamo il Che Guevara" - perché la cifra che dobbiamo pagare è onerosa e si parla di alcune decine di migliaia di euro – spiega Fontana -  Allora abbiamo pensato di fare una scommessa:  se è vero che siamo utili per la cittadinanza, noi chiediamo 20 euro a testa,  una cifra che, secondo i nostri calcoli,  ci permetterebbero di salvare il Che Guevara. Significherebbe permetterci di continuare a svolgere le attività descritte, cercando sempre di fornire, in maniera crescente, il nostro contributo al Municipio”. Possibilmente, sempre dalla storica sede di via Fontanellato.

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