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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ardeatino Ardeatino / Via Calderon de la Barca

Scontro sull'ex punto verde qualità di Grottaperfetta. Il Comune vuole abbattere il manufatto

Contrari all'abbattimento i cittadini del quadrante, che vorrebbero invece trasformare l'edificio in uno spazio di aggregazione sociale

Il Campidoglio vuole abbattere il manufatto abbandonato, i cittadini invece vorrebbero riqualificarlo e metterlo a disposizione del territorio. È scontro su uno dei tanti ex "punti verde qualità" di Roma mai completati. Siamo in via Calderon de La Barca, a due passi dalla sede principale dell'azienda Ama, nel quartiere di Grottaperfetta. L'area in oggetto, inserita in una delibera del 2016 del commissario Tronca che ne prevedeva la dismissione, è completamente abbandonata, con un vecchio scheletro di cemento inizialmente destinato alla costruzione di un asilo nido e di una palestra ora avvolto nel degrado. Anni di continue occupazioni abusive dell'immobile e sversamento di rifiuti nel "laghetto", che si è formato con la perforazione di una falda acquifera durante alcuni scavi di cantiere. 

Di riqualificazione definitiva dell'area si è parlato in più di una seduta di commissione Trasparenza sia capitolina che municipale, durante le quali sono emersi importanti elementi che definiscono la questione. Innanzitutto una conferenza dei servizi ha decretato che il manufatto presente non può essere sanato, perché sarebbe stato realizzato originariamente senza autorizzazione paesaggistica in una zona sottoposta a vincolo. 

Lo scorso dicembre poi il dipartimento Simu (lavori pubblici), secondo quanto emerso in una delle sedute di commissione a inizio anno, ha prodotto uno studio di fattibilità per la demolizione appunto, con un progetto da 800mila euro che prevede anche la bonifica e il prosciugamento del "lago", in carico al dipartimento Ambiente.

Il no all'abbattimento

Una strada che vede però contrario il comitato di quartiere, ascoltato in più occasioni sempre durante le sedute di commissione convocate sul tema. L'idea centrale dei cittadini è quella di trasformare il manufatto in spazio di aggregazione sociale, sia perché il territorio ne è sostanzialmente privo, che per non sprecare il denaro pubblico utilizzato per costruirlo, circa 10 milioni di euro. In questo senso gli abitanti contestano, con argomentazioni documentate e puntuali, la presenza del vincolo paesaggistico sull'area. 

Secondo quanto lo stesso comitato ha riportato in commissione, tutto il progetto nasce nel 2000 e nel 1998 il ministero aveva inserito l'area, perimetrata da una serie di strade, indicandola come ampliamento del parco di Tor arancia. Nella descrizione del perimetro venivano però esclusi gli insediamenti del comprensorio E1 Tor Carbone e del Pdz 29 Grottaperfetta, area che pertanto non può essere considerata soggetta a vincoli. Infondati secondo il comitato anche i dubbi sulla stabilità dell'edificio, le cui fondamenta risultano risultano realizzate a circa 20 metri di profondità. 

A chiedere chiarezza sulla reale presenza dei vincoli paesaggistici anche la consigliera municipale della lista Calenda, Simona Novi. "Il vincolo paesaggistico sembrerebbe non esserci sia per i numerosi condomini che circondano il piccolo manufatto e sia per la futura Domus Unica (condominio di 10 piani) che sarà edificato a breve sempre nello stesso quadrante - dichiara a conclusione dell'ennesima commissione convocata nella giornata del 6 giugno sul tema -  vogliamo vederci chiaro. Il comitato di quartiere Grottaperfetta porta in tutte le sue interlocuzioni, a tutti i livelli, elementi probanti estremamente precisi che dimostrano, prima di demolire uno spazio utilissimo per un intero quartiere, che sono necessari ulteriori approfondimenti".

Cosa sono i punti verde qualità 

Il programma "punti verde qualità", lo ricordiamo, venne avviato nel lontano 1995 dall'allora amministrazione di Francesco Rutelli. L'obiettivo era creare spazi sportivi e ludici anche nelle periferie, affidando aree pubbliche in concessione per 33 anni a soggetti privati, che avrebbero dovuto realizzare, in cambio delle attività a pagamento, giardinetti, spazi per giochi attrezzati. Un programma che in vent'anni è naufragato tra progetti fallimentari o mai nemmeno realizzati (come nel caso di Grottaperfetta), con danni pesanti sulle casse del Campidoglio, che si era fatto garante dei mutui erogati dalle banche ai privati per mettere in piedi le opere. 

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