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Ardeatino Montagnola / Viale delle Accademie

Montagnola: Addio ai manifesti abusivi? Parte la raccolta firme

Una delibera consiliare di iniziativa popolare, per creare degli spazi stabili a vantaggio delle comunicazioni associative ed elettorali. "Permetterebbe di eliminare quei manifesti di cui generalmente si abusa"

C’è una proposta che arriva dal territorio della Montagnola  che, se implementata, permetterebbe di migliorare il decoro urbano. Al posto dei soliti ed imbrattanti manifesti elettorali, spesso incollati senza autorizzazione, un regolamento certo ed includente per istituire degli spazi ben delimitati, disponibili tutto l'anno. Il progetto nasce nel Circolo Che Guevara di via Fontanellato. “Era tempo che avevamo questa proposta nel cassetto. E quindi abbiamo pensato, esaurito l’impegno per le europee, di dedicarci ad una raccolta firme:  vorremmo lanciare una delibera consigliare di iniziativa popolare, avente per oggetto il decoro urbano”tto. E quindi abbiamo pensato, esaurito l’impegno per le europee, di dedicarci ad una raccolta firme:  ci anticipa Luca Fontana, già segretario del circolo della Montagnola.

I MANIFESTI ABUSIVI - Si parte da un’ammissione di responsabilità. “L’anno scorso in occasione delle amministrative, Roma fu impiastricciata di volantini e manifesti, appesi anche da noi,  ovunque fosse possibile. Il fatto è che per Rifondazione Comunista – ammette Fontana – la comunicazione cartacea è ancora importante. Ma lo è pure il decoro. Per questo abbiamo pensato di chiedere al Municipio di fare in modo che si possa creare  un circuito di bandoni permanenti. Pensavamo di farli sistemare in prossimità di grandi attraversamenti pedonali, ma anche vicino agli uffici postali, alle farmacie, ai parchi pubblici. In sostanza, vicino ai luoghi di passaggio”.

ECONOMICI E DISPONIBILI - Il ragionamento dell’ex segretario del Circolo Che Guevara è semplice. “In città non vi sono spazi per affissioni pubbliche a prezzi accessibili a tutti. E quando dico tutti mi riferisco anche alle associazioni ed ai comitati di quartiere. Invece, pensare di realizzarne alcuni stabilmente, significherebbe arricchire la vitalità sociale del municipio. I cittadini, tutti i cittadini e quindi anche quelli che non hanno accesso alla rete, sarebbero informati su ciò che accade. A costo zero per l’amministrazione”.

CONVENIENTE PER TUTTI - Cerchiamo di capire un po’ meglio la natura dell’iniziativa. “Non è un circuito commerciale, io lo definirei più politico sociale. E non va attivato soltanto a ridosso delle elezioni. Ne potrebbero far parte le realtà associative, politiche, e i comitati censiti dal Municipio.  Magari pagando una piccola quota per l’allestimento e la manutenzione di questi spazi, così da sgravare l’amministrazione da qualsiasi costo. Insomma – valuta Fontana - sarebbe conveniente per tutti ed eviterebbe il ricorso all’attacchinaggio selvaggio”.

COME ADERIRE - La proposta, non è stata partorita in questi giorni. “Noi queste cose le abbiamo dette in tempi non sospetti ai consiglieri di centrosinistra, al Movimento 5 Stelle ed alle istituzioni locali. Eravamo a settembre ottobre 2013. Sulle prime – ricostruisce Fontana – sembravano tutti favorevoli, ma poi hanno preferito far cadere la cosa lì. E dispiace, perché magari certi temi funziona sventolarli in campagna elettorale, ma poi metterli in pratica…” La possibilità di veder crescere questa proposta, dipende molto dalla volontà dei cittadini. “Noi ci siamo prefissi di raggiungere 1500 firme. E le andremo a raccogliere il sabato mattina nei mercati rionali e dal 11 al 22 giugno al Parco del Caravaggio, in viale delle Accademie, dove faremo la festa del Che Guevara” ci fa sapere Fontana. Insomma, adesso la palla passa ai cittadini che dovranno decidere se il progetto merita di essere portato al vaglio del Consiglio Municipale. Possibilmente rima delle prossime elezioni.

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