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Ardeatino Tor Marancia / Via di Grotta Perfetta

L'eterna attesa per il parco di Tor Marancia. Il Campidoglio annuncia una nuova delibera

Nel 2018 partirono i lavori per attrezzare la zona con ingresso tra via di Grotta Perfetta e via Vittorre Carpaccio, che ancora però non è fruibile 

Per l'apertura del parco di Tor Marancia interviene il Campidoglio. L'assessore all'urbanistica Maurizio Veloccia sta lavorando a una nuova delibera che superi l'impasse sull'area verde. "Rimedieremo agli errori e alle dimenticanze della passata amministrazione, che hanno portato a un clamoroso ritardo nella restituzione alla cittadinanza del parco", dichiara la consigliera dem Antonella Melito, vice presidente della commissione Urbanistica. Un taglio del nastro attesissimo dal quartiere Ardeatino (VIII municipio). Facciamo un passo indietro e ricapitoliamo la vicenda, lunga e contorta.

La storia del parco

La realizzazione dell'area è prevista da una delibera comunale addirittura del 2002. Un quadrante che vanta importanti resti archeologici di epoca romana, e che venne vincolata allora, entrando a far parte del parco dell'Appia antica. Attualmente è percorribile solo accedendo da piazza Lante e da viale Londra, con accesso inaugurato a giugno 2018. Sempre nel 2018 partirono i lavori per attrezzare la zona con ingresso tra via di Grotta Perfetta e via Vittorre Carpaccio, che ancora però non è fruibile. 

Panchine, fontanelle e gazebo di legno sono stati allestiti. Anche gli arredi ludici sono stati sistemati nell'area giochi destinata ai bambini. Quel giardino però è stato attrezzato prima di procedere all'acquisizione di tutte le particelle catastali che lo compongono. Qui sta tutto l'errore commesso dalla scorsa amministrazione. Si tratta di modeste superfici ancora in mano ai privati che, in quanto tali, non possono essere utilizzate per un servizio pubblico. Bisogna cioè completare un iter urbanistico che, attraverso le compensazioni, doveva garantire il parco ai romani. 

Cosa farà l'amministrazione Gualtieri

Da qui l'intervento attuale della giunta Gualtieri. "L'obiettivo - spiega ancora Melito - è quello di predisporre una nuova delibera e un nuovo contratto di comodato per sistemare, finalmente, le pendenze con i proprietari compensandi che in questi anni non hanno visto, come del resto tutta la cittadinanza, alcun passo avanti rispetto a questo tema". Pesante in queste ore la polemica contro il M5s, reo per i dem di non essersi accorto degli errori presenti nella prima delibera, ovvero delle particelle catastali che ancora necessitano di essere acquistate. "Ricordo che la delibera di approvazione di un contratto di comodato è stata fatta durante la campagna elettorale e senza la necessaria condivisione della stessa con gli operatori, che si sono rifiutati di sottoscriverlo. Il contratto è stato predisposto dall'amministrazione Raggi al gong finale, per fini elettorali, pertanto oggi i cittadini pagano il ritardo causato da questi errori" commenta Melito, in risposta agli attacchi del consigliere M5s Daniele Diaco che parla di "maldestro sforzo di screditare l'ex sindaca Raggi". 

La polemica con il M5s

"La verità è una - tuona Diaco - il collaudo per l'apertura del parco era a buon punto e l'unico ostacolo per restituire questo polmone verde ai cittadini era rappresentato da un clamoroso errore commesso in passato proprio dalla stessa area politica che, oggi, ci muove delle critiche surreali". E ancora: "La proprietà delle aree, infatti, non è completamente pubblica, dal momento che il consorzio dei proprietari che ha realizzato il parco vanta ancora dei diritti edificatori promessi da chi ci ha preceduto e non cederà le aree in oggetto finchè tali diritti non saranno soddisfatti. Gualtieri ne è ben consapevole e, nonostante ciò, aveva promesso in campagna elettorale che l'apertura del parco sarebbe stata il suo primo atto. Promessa che, ad oggi, ha ampiamente disatteso. Il nostro impegno per favorire tale apertura è stato, di converso, sempre massimo".


 

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