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Ardeatino Ardeatino / Via Appia Antica

Parco dell’Appia Antica: unificare i confini nel Municipio VIII? “Idea strampalata”

Un coro di no alla proposta di estendere i confini del Municipio VIII per inglobare le porzioni di parco presenti negli altri territori

C’è chi l'ha bollata come “una boutade” e chi invece l’ha definita senza mezzi termini “una sciocchezza”. La proposta del presidente Ciaccheri di unificare il parco dell’Appia Antica sotto l'amministrazione del Municipio VIII, ad essere generosi, non ha incontrato molti consensi.

I confini del parco

Oggi, il parco dell’Appia Antica, nel territorio romano, abbraccia i confini di quattro municipi. Il primo, per quanto riguarda la zona di Porta San Sebastiano, del IX, relativamente alla zona di Falcognana-Divino Amore, del Municipio VII per quanto attiene la Caffarella, il parco degli Acquedotti, Tor Fiscale, le Tombe Latine e, ovviamente del Municipio VIII (al cui interno ricade il tracciato dell’antica Regina viarum). Tanti interlocutori che, secondo l'amministrazione di Ciaccheri, hanno l'effetto di moltiplicare le competenze che invece andrebbero semplificate “unificandole in un solo municipio”: l'ottavo. 

Il no del Municipio VII

La proposta non è però piaciuta, a partire dal confinante Municipio VII. “Noi sosteniamo la proposta del comitato per la Caffarella che è quella di rivedere i confini del parco, oggi rappresentati dalla condotta fognaria, allineandoli al percorso del fiume Almone. Nel 2019 avevamo già presentato una risoluzione in tal senso”, ha chiarito la minisindaca Monica Lozzi che, a scanso di equivoci, ha preparato una Memoria di Giunta. “La invieremo alla commissione capitolina che sta seguendo la questione perchè, per noi, è solo quello il modo in cui si possono rivedere i confini del parco”.

Le competenze amministrative

Contrario alla proposta del presidente Ciaccheri è anche il comitato per la Caffarella che, con i suoi volontari, è impegnato in prima linea nella valorizzazione del parco e nell’ampliamento dei suoi confini, attraverso il recupero di terreni già espropriati. In relazione alla proposta del Municipio VIII il Comitato ha ricordato che “esiste già un organismo unitario di gestione rappresentato dai due Enti Parco e dal Comune di Roma”. Nel dettaglio è stato spiegato che  “l'unicum ambientale e amministrativo del parco é l'ente regionale parco dell'appia antica, e per le competenze archeologiche é il parco archeologico dell'appia antica”. 

Archiviata come boutade

Anche nel campo del centrosinistra c’è chi ha mostrato di non apprezzare la proposta del presidente Amedeo Ciaccheri. “Non c'è bisogno di arrivare con uno schiacciasassi su percorsi di comunità, plurali e veri, che del Parco si fanno carico e prendono cura” ha obiettato Marta Bonafoni, capogruppo della lista Zingaretti in Regione, che ha definito “un’idea un po' strampalata” la proposta partorita dal Minisindaco di sinistra. “In tanti pensano è una boutade e di questo credo si tratti.  Peraltro anche con poco fiato - ha aggiunto Bonafoni - vista la scarsissima competenza che ha un municipio su un Parco nazionale e regionale”.

Insomma nel presente, il territorio governato da Ciaccheri non diventerà “il municipio dell’appia antica”. A meno che, la maggioranza pentastellata in Comune, non decida diversamente. Uno scenario che, oggi, appare quantomeno improbabile.
 

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