Opposizioni contro l'occupazione ambientalista alla Caffarella: "Subito sgombero"
Già allontanati a marzo, gli attivisti sono tornati a occupare villa Greco. Sul piede di guerra destra e lista Calenda: "Si attivi Zingaretti"
"Il presidente Zingaretti e il vicepresidente della Regione Lazio Leodori, che ha la delega al demanio e al patrimonio, si attivino immediatamente per lo sgombero del bene immobile di proprietà della Regione Lazio situato in via della Caffarella 13, nuovamente occupato dal collettivo denominato 'Laboratoria Berta Caceres’". L'appello arriva dai consiglieri di Fratelli d'Italia in Regione, Massimiliano Maselli, e in municipio, Franco Federici. A distanza di due mesi dalla precedente occupazione, poi sgomberato, il prestigioso edificio sito all'interno del parco della Caffarella è stato nuovamente occupato, sabato 7 maggio, dagli attivisti del movimento ecologista che porta il nome di Berta Cáceres, l'ambientalista honduregna, leader del popolo indigeno Lenca, assassinata nel 2016.
L'occupazione mentre scriviamo è ancora in piedi ma c'è chi tra le forze di opposizione chiede un intervento rapido per liberare l'immobile. "La domanda che ci poniamo è perché non siano stati predisposti sistemi di sicurezza, visto il precedente. Vogliamo forse che le occupazioni e l'illegalità continuino a essere la normalità in questa nostra città?" tuona il consigliere capitolino di FdI, presidente della commissione Trasparenza, Andrea De Priamo. "E mentre la giunta Gualtieri continua sulla strada della sanatoria per le occupazioni della sinistra radicale, viene da chiedersi se tale scelta non sia un ulteriore sprone ad occupare, tanto poi arriverà la maggioranza che sostiene il sindaco a metterci una pezza".
Contro l'occupazione anche la lista civica Calenda. "Il 24 marzo per arrivare al primo sgombero, Villa Greco venne posta sotto sequestro preventivo dalla procura della Repubblica e vennero posti i sigilli, tutti intorno alla recinzione della villa di via della Caffarella 13. Per poter effettuare la seconda occupazione, i militanti del Collettivo Berta Caceres hanno violato i sigilli e per poter entrare nell'edificio, dove erano state murate porte e finestre del pian terreno, hanno aperto una finestra del primo piano" dichiara Simona Novi, consigliera municipale di Calenda. "Pensiamo che non sia possibile alcuna trattativa con chi, con tale protervia, abbia scientemente voluto spostare una rivendicazione di temi ecologisti importanti su un piano di prepotenza ed illegalità". Piuttosto, prosegue ancora, "chiediamo conto alla Regione Lazio di come intende utilizzare i 3 milioni di euro che si intendono ricavare dalla vendita della villa. E' molto più ecologista il rilancio del parco dell'Appia Antica di 1000 occupazioni strumentali".
L'immobile occupato
L'immobile occupato dagli attivisti ambientalisti è costituito da una villa (seminterrato, piano terra e primo piano), due depandance e un'ampia area di pertinenza. Edificata negli anni '50, è denominata anche villa Greco in onore della famiglia che lo trasferì alla regione Lazio che a sua volta l'acquistò per insediarvi gli uffici del parco regionale dell'Appia antica e i presidi del corpo forestale e della protezione civile. La villa è stata trasferita al fondo i3 della regione Lazio nel 2016. E dal 2017 è stata ceduta a Invimit, società di gestione del risparmio del Mef, per venderlo all'asta a 3 milioni di euro.