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Sabato, 20 Aprile 2024
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Comune e costruttori insieme contro Catarci: il Fosso tra le 2 parti è sempre più ampio

Il dissequestro del cantiere dov'è ipotizzata la presenza del Fosso interrato, non sembra dirimere la questione. Per Comune e costruttori, è la prova che non c'è stato un recente interramento. Per Catarci e Miglio è la conferma delle tesi del Municipio

Il Comune continua a ribadire che il Fosso sia stato interrato nel 1980. Il Municipio VIII invece continua a riproporre la carta del MIBAC, che conferma l'importanza del corso d'acqua. Tra le due posizioni, c'è un dissequestro dell'area di cantiere, che alimenta diverse interpretazioni.

LA SODDISFAZIONE DEI COSTRUTTORI - Sulla vicenda, torna a prendere la parola l'Associazione Italiana Costruttori. Il suo presidente Riccardo Farina ha provato a fare chiarezza ricordando come, il dissequestro sia stato disposto dalla Procura, su istanza degli avvocati del Consorzio Grotta Perfetta. "Vengono così a cadere le fantasiose accuse formulate dal Presidente Catarci" ha fatto sapere Farina, aggiungendo che sia "ormai appurato che, nel tratto interessato dalla convenzione urbanistica,  il Fosso non esiste:  è stato completamente modificato nel tempo dalle opere pubbliche e private che hanno riguardato il territorio". Farina prova poi a togliersi un sassolino dalla scarpa. "ll Consorzio AIC, che si è sempre battuto contro le argomentazioni false del municipio, plaude al ripristino della legalità, esprimendo apprezzamento verso l'opera dell'Autorità Giudiziaria che ha ripristinato la certezza del diritto".

LA DETERMINAZIONE DEL MUNICIPIO - Di certezze, tuttavia, sembrano non esservene troppe in questa vicenda. Lo dimostra la reazione del Municipio VIII, in netta contrapposizione nei confronti delle aspettative dell'Associazione Italiana Costruttori. "Nessuno si illuda che per le squallide pressioni messe in campo da più parti il Municipio rinunci al dovere di tutelare il territorio e quell’interesse pubblico che sembra sconosciuto nelle stanze dell’Assessorato capitolino – fanno sapere con una nota il Presidente Catarci e l'Assessore Miglio, aggiungendo che – Nei prossimi giorni il Municipio avvierà i lavori per riportare alla luce l’alveo dello storico Fosso delle Tre Fontane, compromesso da opere abusive di interramento e parziale distruzione.” 

IL MIBACT ED IL DISSEQUESTRO - L'ente di prossimità, come già fatto in conferenza stampa, fa leva sul "pronunciamento definitivo del Ministero dei Beni e delle Attività culturali che pone fine alle dispute sul valore del Fosso delle Tre Fontane, compreso il tratto all’interno dell’edificazione I60 tra via Grottaperfetta e via Ballarin, da cui era stato cancellato il vincolo paesaggistico con l’inconsueta Deliberazione di Giunta Regionale 215/2014". Il passo, per lanciare un'altra stoccata all'Assessore Caudo, è breve ed il tandem Catarci-Miglio, non se lo lasciano scappare. “Malgrado l’Assessorato comunale alla Trasformazione Urbana neghi l’importanza del provvedimento ministeriale ed affermi una ‘realtà di plastica’ ad uso e consumo dell’interesse privato, il Municipio intende portare fino in fondo l’esecuzione dei propri atti amministrativi, secondo le modalità indicate dal MiBACT. Per questo nei prossimi giorni, dopo il dissequestro richiesto più volte dall’Ente municipale ed ora emesso dalla Procura, si svolgeranno i lavori di ripristino dell’alveo del Fosso e della vegetazione circostante.” 

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