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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ardeatino Appio Latino / Via Appia Antica

Il Parco dell'Appia Antica festeggia 30 anni. Attenzione però alle vecchie insidie

La direttrice del parco Archeologico avverte: "Passiamo il 90% del tempo a svolgere un lavoro nascosto contro le nuove cubature e i condoni, il Comune ci deve essere e deve capirlo"

Il parco dell'Appia Antica si appresta a festeggiare i suoi 30 anni di vita. Lo fa celebrando positive novità, senza dimenticare le solite insidie. Ci sono infatti i 1200 ettari in più che la Regione ha deciso di accordargli. Ed è finalmente arrivato il Piano di Assetto, l'atteso strumento che dovrebbe consentire di unire gli sforzi per la sua valorizzazione. C'è però anche una costante battaglia sotterranea da combattere per difendere i confini da condoni e nuove cubature.

La festa per i 30 anni

All'ex Cartiera Latina, lunedì 5 novembre, è stata intanto lanciata la feste per il trentennale. Si svolgerà nei giorni di sabato 10 e domenica 11 (qui il programma completo) ed ha coinvolto oltre 30 associazioni. L'idea è quella di puntare su eventi diffusi su tutto il territorio, da piazza Numa Pompilio al Divino Amore, passando per la valle della Caffarella, il parco di Tor Fiscale, la tenuta di Tor Fiscale, l'acquedotto felice e quello del Mandrione .Tanti appuntamenti consistenti in visite guidate, laboratori, spettacoli teatrali, passeggiate ed escursioni in bici. Con eventi che, partendo dalla mattina, proseguiranno fino alle 22.

Le positive novità

Il lancio della festa ha offerto anche l'occasione per fare un bilancio sullo stato di salute del parco voluto da Antonio Cederna. "È un parco che finalmente ha un piano, cosa che non accade frequentemente nei parchi regionali e nazionali italiani, e, soprattutto, ha conquistato addirittura nuovi terreni alla tutela e alla conservazione, cosa unica nel panorama dei parchi italiani" ha commentato il presidente Mario Tozzi.

Ecco cosa prevede il Piano di Assetto

Verso il centro e verso il sud

Oltre allo strumento che, dopo una lunga gstazione, è stato approvato in Regione, c'è da festeggiare anche per l'ampliamento. Il parco guadagna infatti 1213 ettari, passanto dai 2500 euttari previsti dal Piano Regolatore di Roma del 1965 ai 4600 attuali. Un allargamento pari dal 36% del suo vecchio perimetro. "Non è solo un ampliamento, ma sono due importanti connessioni – ha commentato Alma Rossi, direttrice del parco – Una con il centro storico di Roma. Abbiamo infatti  varcato le Mura Aureliane e siamo quasi al cuore della città per significare che l'Appia, i fori sono un sistema unico che parte dal centro della città. L'altro –  ha aggiunto – è il grande ampliamento nella zona sud, verso i Castelli, altra importante connessione, perchè i parchi funzionano anche dal punto di vista ecologico se sono in rete". 

La nuova sfida: mettere a sistema il patrimonio archeologico

I motivi per cui rimanere soddisfatti del lavoro svolto in difesa del parco non mancano. Ma sarebbe un errore abbassare la guardia. "Alcune cose sono state fatte, ma sono rimaste come congelate, isolate - ha ricordato Rita Paris, la direttrice del Parco Archeologico – Abbiamo restaurato e scavatoda Cecilia Metella alla Villa dei Quintili, abbiamo comprato Capo di Bove, Santa Maria Nova, stiamo facendo l'atto per comprare Sant'Urbano, ma tutti questi paradisi non sono messi a sistema".

Il lavoro sotterraneo per la salvaguardia del parco

Per valorizzare il patrimonio archeologico del parco, serve però una sinergia in grado di coinvolgere, come suggerisce Paris, anche il Mibac ed il Comune di Roma.  "Il 90% del nostro tempo lo passiamo a svolgere un lavoro nascosto contro le nuove cubature e i condoni, il Comune ci deve essere e deve capirlo -  ha ribadito la direttrice del parco archeologico - Non bisogna piu' usare l'Appia per fare annunci o passerelle, prendiamoci questi 30 anni per tirare le fila di quello che è stato fatto, facendo noi persone quello che le istituzioni non sono riuscite a fare". Il lavoro da fare per la salvaguardia e la valorizzazione del Parco non è terminato. Anche se, ora, è arrivato il momento per festeggiarlo.

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