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Ardeatino Montagnola / Via Badia di Cava

Campidoglio alla ricerca di fondi per completare il parco: era il progetto più votato dai cittadini

Sopralluogo della commissione ambiente nell'area verde recintata a metà

Una recinzione realizzata solo a metà, una bocciofila abbandonata ed abusiva, un impianto di irrigazione danneggiato. E’ questa la condizione in cui versa l’area verde di via Badia di Cava, uno dei grandi giardini che affacciano sulla Cristoforo Colombo. I cittadini avevano chiesto che, con i fondi messi a disposizione dal primo bilancio partecipativo, quello avviato da Raggi nel 2018, quello spazio verde venisse riqualificato. Ad oggi molto poco è stato fatto. E quel poco, è stato realizzato impiegando tutte le risorse a disposizione.

Il sopralluogo nel parco

Il Campidoglio, su impulso dei residenti, sta cercando di affrontare la questione. E così, a distanza di un mese dalla convocazione di una seduta di commissione ambiente, i consiglieri di Roma Capitale si sono dati appuntamento sul posto. A riceverli hanno incontrato il comitato di quartiere della Montagnola, il comitato Parchi Colombo ed altri cittadini che hanno a cuore il destino di quell’area verde. “Abbiamo deciso di procedere insieme al municipio VIII per dare indirizzo all’amministrazione a rispettare il progetto partecipato che, a causa di un finanziamento inadeguato, si trova oggi con una recinzione incompleta” ha commentato Giammarco Palmieri, il presidente della commissione ambiente di Roma Capitale.

I fondi per riqualificare l'area verde

A fronte della cosiddetta “novazione urbanistica” di piazza dei Navigatori, il Campidoglio ha avuto a disposizione 16,8 milioni di euro da impegnare, come oneri di urbanizzazione, sul municipio. L’allora amministrazione Raggi aveva deciso di chiedere ai cittadini come impegnare quelle risorse ed attraverso un elaborato processo, erano arrivate delle proposte. Quella più votata era risultata essere proprio la proposta di creare un parco attrezzato in via Badia di Cava. Uno spazio molto degradato, sede di continui bivacchi, situato tra l’apprezzato parco Falcone e Borsellino, e l’area verde di via dell’Accademia Aldina. A differenza del parco dedicato ai giudici antimafia, gli altri due non risultano né attrezzati né recintati. I cittadini avevano pertanto chiesto di colmare il gap, obiettivo a cui l’amministrazione aveva destinato 420mila euro. Pochi, ancora meno se si pensa che la recinzione anti-bivacco inizialmente prevista, stile “pollaio”, è stata sostituita da una più robusta, dal costo di 300 euro al metro quadrato.

Gli effetti del cantiere

Non solo i fondi sono finiti prima di completare la recinzione ma, hanno segnalato i residenti, ci sono state anche altre criticità. “Le lavorazioni in corso hanno tranciato in vari punti il sistema di irrigazione presente” ha dichiarato Manolo Palazzotti, presidente del comitato parchi Colombo che ha documentato la dichiarazione con delle immagini fotografiche. Gli scavi per impiantare la recinzione, lasciata a metà, sono inoltre avvenuti “in prossimità degli impianti radicali degli alberi” una scelta che, nel medio periodo, potrebbe comportarne l’instabilità.

Gli abusi edilizi

C’è anche un’altra questione sui cui i comitati stanno cercando di portare l’attenzione del Campidoglio: la presenza di una vecchia e abbandonata bocciofila. Una struttura caratterizzata da manufatti privi di legittimità urbanistica su cui, dal 2011, pende una determina di demolizione. Determina che è stata anche impugnata al TAR, dall’associazione che gestiva l’immobile. Il Tar già nel 2012 aveva respinto il ricorso, senza che però gli abusi realizzati siano stati rimossi. Ora si trovano all’interno della parte recintata del parco.

Alla ricerca dei fondi per completare il progetto

Posto che sull’immobile il Campidoglio, per ammissione del presidente della commissione ambiente, dovrà “fare degli aggiornamenti catastali”, resta da chiarire quale sarà il futuro del parco. “Noi abbiamo assunto un impegno – ha spiegato Palmieri – nella prossima sessione di bilancio andremo a verificare se ci sono delle risorse da impegnare per realizzare il progetto, così come era uscito dal bilancio partecipativo”. E’ una prospettiva che soddisfa i residenti perché implica, oltre al completamento della recinzione, anche la realizzazione anche dell’area fitness e dell’area cani. “C’è la volontà dei cittadini, che si è espressa con il bilancio partecipativo e c'è la volontà unanime della politica – ha sintetizzato il presidente del comitato Parchi Colombo – vediamo come si concretizza il tutto”. Per il momento resta un cantiere con una recinzione lasciata a metà.

La recinzione nel parco Falcone e Borsellino-2

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