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Appia Antica: da Regina Viarum a via Crucis per i ciclisti

Tra divieti non rispettati ed abusi edilizi bellezza e fruibilità dell’Appia Antica rimangono costantemente minacciate . Non mancano però le iniziative volte a favorirne la valorizzazione, come l’iniziativa “La Dolce Via”

Edificazioni abusive,  divieti non rispettati, viabilità incerta.  Scrigno di antiche bellezze, tesoro di eccezionali reperti. L' Appia Antica per i romani è tutto questo. Regina Viarum e via Crucis allo stesso tempo. Sede di profonde iniquità e patrimonio inestimabile. In ogni caso, una risorsa da preservare e da custodire gelosamente. Con attenzione.

L'ASSENZA DI CONTROLLI - E di sicuro non manca l’attenzione dei ciclisti che almeno nel corso del fine settimana vorrebbero percorrere in tranquillità la strada. “BiciRoma sta ricevendo alcune segnalazioni sul mancato rispetto dell’isola pedonale indetta la domenica- fa sapere il presidente dell’associazione ciclistica Fausto Bonafaccia – le auto sono tornate a percorrere via Appia Antica senza problemi, in quanto non ci sono più le pattuglie della Polizia Locale di Roma Capitale a controllare”. Il problema è annoso e molte volte segnalato dal Municipio VIII. Tornando a BiciRoma, Bonafaccia si premura di farci sapere che “sebbene le foto riguardino la porta San Sebastiano, anche verso l’Appia Pignatelli, all’incrocio con via dell’Almone pare non esservi più è la presenza della Polizia Locale”. Ma al di là dell’organico e dei controlli alla viabilità, ci sono anche altri problemi che riguardano un“patrimonio storico, archeologico, paesaggistico e naturalistico” come ha recentemente  ricordato il Presidente Catarci.

LE SPECULAZIONI EDILIZIE - Da anni il Minisindaco, nel corso della recente consiliatura affiancato anche dal fondamentale contributo dell’Assessore Massimo Miglio, ha segnalato episodi di abusi nell’area. Eppure si parla d'un parco che  “ da solo,  basterebbe a sollevare un pezzo di economia cittadina, con un distretto culturale, ambientale e di servizi all’insegna della sostenibilità”. Un'impostazione che di certo non è stata fatta propria da chi, senza scrupolo, ha realizzato piscine nascoste da tappeti d'erba, o addirittura  piccoli impianti termali. “Il parco è stato oltraggiato da quell’abusivismo edilizio in forma odiosamente speculativa che l’ha invaso malgrado la tutela integrale apposta nel 1965 – ricorda Catarci -  Dimore principesche costruite sui resti di una civiltà millenaria, come segni dell’interesse privato che schiaccia quello pubblico, a cui contrapporre la cultura del rispetto e dell’unicità del luogo.”

LA VALORIZZAZIONE DEL PARCO - Viabilità ed abusivismo avrebbero dovuto mettere in ginocchio il Parco. Ma così non è stato. Ci sono progetti interessati a svilupparne il potenziale turistico ed attrattivo, che realtà territoriali continuano ad elaborare. E ci sono anche iniziative “finalizzate a proporre un utilizzo intelligente e rispettoso dell’Appia, come la Dolce Via, che sviluppa un approccio altrettanto sinergico tra  due Enti: la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Roma ed il Municipio. Si tratta  -spiega Andrea Catarci - della terza edizione della manifestazione ‘Dal tramonto all’Appia’, con cui due anni fa venne aperta e restituita alla città la chiesa di S.Nicola”. Un evento che torna a ripetersi e che punta a rendere fruibile uno dei “musei al’aperto più grandi e belli al mondo”. A tal riguardo segnaliamo la possibilità di visitare gratuitamente la Villa dei Quintili. Opportunità da cogliere al volo, essendo limitata  alla giornata di venerdì 11 luglio, fino alle 21. Un’occasione da non perdere per tornare ad innamorarsi di una strada che, nonostante le speculazioni edilizie ed il traffico, continua a rimanere la Regina Viarum dei romani.

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