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Acea: concluso il primo round

La Presidenza del Municipio XI esprime solidarietà ai consiglieri ed ai cittadini, presenti in Campidoglio, risultati vittime di aggressioni fisiche da parte di alcuni esponenti della maggioranza comunale

La vicenda della privatizzazione di Acea, da parte del Comune di Roma,  sta evolvendo, di giorno in giorno, verso scenari sempre più imprevedibili.

Il senso di una battaglia. Quando si dice, fare una battaglia, normalmente lo si intende in senso figurato. Così la battaglia in difesa d’un bene comune, come l’acqua, nelle intenzioni dei suoi estensori, doveva configurarsi come un impegno duraturo e coerente rispetto a quanto stabilito in sede referendaria. Un battaglia sì, ma nel solco della partecipazione e del rispetto delle regole democratiche. In altre parole, una forma civile di obbedienza verso quanto espresso dalla maggioranza democratica del paese.
E’ probabile, tuttavia, e questo ci rincresce molto, che una parte, che ci ostiniamo a ritenere esigua e presto ampiamente stigmatizzata  della maggioranza capitolina, abbia travisato il senso del termine “battaglia”. Trasformando in un ring quello che, diversamente, è il luogo deputato al confronto democratico.

Cancellati emendamenti dell'opposizione. "Il tentato colpo di mano su Acea, con cui il centro destra intendeva cancellare gli emendamenti dell'opposizione, è stato smascherato dall'azione dei consiglieri del centro sinistra e dal presidio democratico permanente che da giorni si tiene in Campidoglio” ha dichiarato nel pomeriggio di lunedì Andrea Catarci, Presidente del Municipio XI.

Rissa in Aula. Si ricorderà come, nei giorni scorsi, centinaia di cittadini, e tra questi il minisindaco, non siano stati fatti entrare in Aula Giulio Cesare, di norma aperta al pubblico, per assistere al dibattimento in corso.
“Alemanno ed i suoi hanno perso la testa – fa notare Catarci, in riferimento all’eliminazione degli emendamenti proposti - e si sono rifugiati in motivazioni da azzeccagarbugli e nell'aggressione fisica. Al consigliere Marroni ed ai militanti dei movimenti per l'acqua pubblica colpiti e sbeffeggiati esprimo piena solidarietà e vicinanza”. Marroni, capogruppo del PD, lievemente ferito,  ha dichiarato di voler valutare se procedere per vie legali contro il collega PDL che ha risposto con un’aggressione fisica alle proteste dei presenti.

Clima antidemocratico. "Non solo il destino di Acea ma anche questo clima intimidatorio ed antidemocratico che si respira è questione che riguarda tutti – sottolinea con forza Andrea Catarci, che conclude il proprio pensiero ricordando che -  Il Sindaco ed i suoi pretoriani sappiano che la trasformazione dell'Assemblea capitolina in un ring non ci fa paura e che non riusciranno lo stesso a rispettare l'impegno marchettaro che hanno contratto con pezzi dell'imprenditoria privata cittadina. Con una massiccia e costante presenza, democratica ed antifascista – incalza Catarci - torneremo a ribadirlo ogni volta che servirà."

Abbassare i toni. Purché i toni di questa battaglia, rientrino nel normale “agone politico”. Che, pur essendo ambientato in Campidoglio, deve sottrarsi da comportamenti “agonistici” propri della lotta greco romana. Un appello che, chiaramente, è rivolto proprio a tutti.
 

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