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Sequestro oleodotto Civitavecchia-Fiumicino, pronto monitoraggio "vibro-acustico" di Eni

Il sequestro è stato effettuato dai carabinieri del Noe al termine dell'indagine avviata dal procuratore di Civitavecchia, Gianfranco Amendola

Il sistema di monitoraggio "vibro-acustico" è pronto sul tratto di oleodotto tra Pantano di Grano e Seram Fiumicino. Un sistema che permetterebbe un rilevamento più puntuale su qualsiasi tentativo di effrazione e di intervento non autorizzato sull’oleodotto.

Lo ha annunciato Eni Spa nel corso del Consiglio comunale straordinario di Fiumicino convocato sul sequestro dell'oleodotto Civitavecchia-Fiumicino  al quale hanno partecipato i rappresentanti istituzionali dei Comuni Roma Capitale, Civitavecchia, Ladispoli, Cerveteri, delle società ENI S.p.A., Aeroporti di Roma, Raffineria di Roma e SERAM S.p.A., e della Capitaneria di Porto.

ODG PER IL MONITORAGGIO - Nel corso dell’assemblea è stato votato un ordine del giorno che dà mandato al sindaco di Fiumicino di costituire una Commissione straordinaria che coinvolga tutti i Comuni con il compito di monitorare e vigilare che ENI S.p.A., Raffineria di Roma e SERAM S.p.A. relazionino settimanalmente, ognuna per le proprie competenze, sulle forme di approvvigionamento alternative degli aeromobili in partenza e in transito dall’Aeroporto Leonardo Da Vinci.

Si è chiesto inoltre a ENI S.p.A. di relazionare con cadenza quindicinale lo stato di avanzamento dell’iter necessario all’installazione del nuovo sistema di monitoraggio sulla tratta interessata e successivamente dei lavori in essere.


IL SEQUESTRO - Il gip del Tribunale di Civitavecchia, Massimo Marasca, ha disposto il 3 gennaio il sequestro dell'oleodotto Civitavecchia-Fiumicino, a novembre scorso oggetto di alcuni furti che hanno procurato danni ambientali per lo sversamento di kerosene, "finchè non saranno installati adeguati sistemi di controllo atti ad impedire ulteriori reati". 

Il sequestro è stato effettuato dai carabinieri del Noe al termine dell'indagine avviata dal procuratore di Civitavecchia, Gianfranco Amendola. I prelievi e gli accertamenti tecnici, compiuti, tra gli altri, anche dall'Arpa Lazio, hanno evidenziato sversamenti di cherosene su terreni ed acque superficiali a Palidoro e Maccarese, nel comune di Fiumicino, con conseguente moria di pesci, uccelli e mammiferi acquatici.

FIUMICINO COLLABORA - "Serve un presidio continuo lungo l’oleodotto", ha dichiarato il sindaco di Fiumicino Esterino Montino. "Noi come Comune siamo disponibili a collaborare in questo senso, così come gli altri Comuni coinvolti, trovando forme di convenzione e mettendo le nostre forze a disposizione per controlli e verifiche. Bisogna passare a una fase operativa. Mi auguro che il 10 febbraio, data prevista per la conferenza di servizio, la discussione riguarderà non solo la caratterizzazione e il piano di bonifica, quindi anche la seconda fase da portare avanti, e il sistema della prevenzione e dei controlli".

FASE LUNGA E IMPEGNATIVA - "Sarà compito del Consiglio comunale e delle associazioni preposte in occasione della conferenza dei servizi – ha detto il Presidente del Consiglio comunale Michela Califano – aprire una discussione, così come ci chiedono i cittadini e come richiede la trasparenza con cui fin dal primo momento abbiamo affrontato quest’emergenza. Ringrazio tutti i rappresentanti istituzionali dei Comuni intervenuti, la Capitaneria di Porto, le Forze dell’Ordine e gli Enti preposti ad affrontare la fase successiva all’emergenza. Voglio sottolinearlo, una fase che durerà a lungo e sarà non meno difficile e impegnativa"

BONIFICA ANCORA IN CORSO - Gli sversamenti dovuti alle effrazioni hanno interessato canali di scolo che hanno riversato il prodotto nel Rio Palidoro e nel Fiume Arrone. Già negli anni scorsi ci sono stati altri interventi: al 31 gennaio 2012 risale un episodio di cui in Assessorato non esiste atti dell’Amministrazione a riguardo. Ma è certo che la bonifica dei terreni circostanti è in corso ancora oggi.

"Ricordo che gli ultimi episodi di sversamento che hanno causato il disastro ambientale hanno provocato nei canali e sui terreni circostanti la fuoriuscita di cherosene. Secondo le ultime stime dell’Eni tra sottrazioni e sversamenti dalla condotta sono uscite 49 tonnellate di cherosene. Maggiori delucidazioni saranno fornite nella conferenza di servizio prevista il 10 febbraio prossimo", ha spiegato l’assessore all’Ambiente Roberto Cini.


 


 

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