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Fiumicino

Le navi da crociera a Fiumicino non piacciono ai residenti

Comitati ed associazioni scese in piazza Grassi. La manifestazione, già prevista a dicembre, era stata rimandata a causa del Covid

Niente navi da crociera all’ombra del vecchio faro. E’ questo il presupposto che unisce le associazioni ed i comitati che, sabato 5 febbraio, si sono dati appuntamento in piazza Grassi, a Fiumicino.

La manifestazione

La manifestazione, inizialmente prevista per il 19 dicembre ma poi rinviata per un'ordinanza sindacale anti Covid, ha contribuito a riaccendere i riflettori su un’operazione che spaventa il territorio. Perché sul destino del vecchio faro sono stati avanzati più progetti nel corso degli anni. Dal porto commerciale a quello crocieristico. Nessuna di queste, però, soddisfa le persone che si sono date appuntamento in piazza e che, dal canto loro, chiedono una riqualificazione che renda vivibile quel sito.

Sull’area del vecchio faro, esistono progetti di trasformazione anche piuttosto datati. Nel maggio del 2010 ne era partito uno che prevedeva di portarvi 1500 posti barca. Quel proposito è però naufragato, lasciando lo spazio in uno stato di degrado insicurezza. Al punto da spingere l’amministrazione comunale, lo scorso gennaio, a sollecitare l’intervento dei vigili del fuoco

I progetti di trasformazione del vecchio faro

L'ipotesi crocieristica

Accantonato il progetto del porto da 1500 posti, nel 2019 è stata presentata la richiesta di una variante urbanistica che, pur diminuendo gli attracchi per le barche, faceva riferivano alla possibilità di “inserire la funzione crocieristica all’interno del porto di Isola Sacra”. Un'opzione tutt’altro che residuale visto che, nella nuova forma del progetto, veniva considerata uno “scenario propedeutico imprescindibile”. Quella variante urbanistica è stata accantonata. I cittadini vorrebbero sapere però se è del tutto tramontata o se può essere ripresa in considerazione perché intanto, la concessione demaniale rilasciata sull’area, è stata messa all’asta ed aggiudicata. 

La protesta continua

“Abbiamo intenzione di effettuare un accesso agli atti.” ha spiegato David Di Bianco, portavoce del comitato “Tavoli del Porto”. E poi, sulla scorta della partecipazione ottenuta in piazza Grassi, è stata promessa anche “una nuova petizione per chiedere la revoca della concessione”. L’ultima, realizzata in forma cartacea, aveva permesso di raccogliere 1600 firme in tre mesi. 


 

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