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Sabato, 20 Aprile 2024
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Fabiola Velli (M5S): "Fiumicino non è terra di conquista, serve uno sviluppo sostenibile"

"La posta in gioco è alta, dobbiamo salvaguardare il territorio dai grandi gruppi. Voglio un comune policentrico"

Fabiola Velli è consapevole che la posta in gioco a Fiumicino va molto oltre lo scranno di sindaco. La candidata sindaca del Movimento Cinque Stelle sa che per posizione strategica, presenza e possibilità infrastrutturali sono diversi i grandi interessi che "volteggiano" sull’area in questione. Ma la sfida al sindaco uscente Montino e agli altri candidati è lanciata.

Iniziamo con serenità: qual è stato, secondo lei il flop più grande dell'amministrazione Montino?
“Citarne uno solo è difficile, però d’istinto penso al Porto della Concordia e al degrado su tutto il territorio. Ma ora già il pensiero vola tristemente alla mancazna di trasporti, al dissesto dei conti del Comune, all’archeobotte, all’illuminazione mancante..”.

E l’erosione a Fregene? Come si affronta?
“Già nel 2013, ci sono i video a testimoniarlo, nel corso della campagna elettorale, dicevo che il Porto della Concordia avrebbe contribuito alla crescita esponenziale dell’erosione sule coste. Dopo cinque anni ecco che la costa è distrutta. E adesso si minaccia l’ennesimo porto per le navi merci. La soluzione passa soltanto attraverso lo sviluppo sostenibile, non le grandi infrastrutture, non i grandi gruppi.

Dal porto all’aeroporto, fino alla questione Alitalia: ci dica la sua...
“L’aeroporto è un enorme pentola d’oro alla quale potremmo attingere. Ma il nostro reddito pro capite è più basso della media italiana: ciò significa che la ricchezza prodotta non resta a Fiumicino. Non riceviamo neanche il soldi dell’IRESA (Imposta Regionale sulle Emissioni Sonore degli Aeromobili Civili ). La giunta Zingaretti ci deve ancora 4 milioni. Il signor Montino quando glieli chiede? A maggior ragione con i conti sono in dissesto dovrebbe farlo, invece di promettere l’Auditorium del Mare o altri 24 milioni di opere che non so bene da dove dovrebbero arrivare. L’Auditorium del Mare poi è stato inaugurato (2015) prima ancora di essere preso in gestione (2016): in questa vecchia centrale dell’Enel è stata fatta fare una pulizia sommaria agli scout, ma per il resto non sappiamo cosa ci può essere, se amianto o altro. Intanto si fanno andare lì le scolaresche.”

Ha dimenticato Alitalia?
Ci occupiamo dell’intera vicenda da anni con la consigliera regionale Silvana De Nicolò e con la senatrice Giulia Lupo. I risultati ottenuti sono il frutto della pressione che abbiamo esercitato. La retta via è quella di una nazionalizzazione parziale di un bene come l’aeroporto di bandiera. Il controllo, ovvero il 51%, va tenuto. Si tratta della porta del nostro Paese.

Cosa ne pensa del progetto riguardante la costruzione di una Business City?
Penso che non dobbiamo essere solo terreno di saccheggio per grandi gruppi. Questo progetto di 91mila mq lo vedo come una grande opera di cementificazione. E il rischo idrogeologico che fine ha fatto? Loro proveranno a costruire una città satellite, tipo Milano 2: Roma 2. La cementificazione è l’unica maniera che si conosce per fare sviluppo, ma io lo chiamo sfruttamento. Castellucci parlava di spremere i limoni. Il M5S invece pianta gli alberi, non spreme i limoni. Noi abbiamo una visione di quello che deve diventare Fiumicino, una visione a lungo termine, con progressivi step piccoli e medi. Gli altri candidati sindaci fanno al lista della spesa, ma manca il senso di missione.

Come promuoverebbe le risorse del territorio?
Partirei dai milioni e milioni di passeggeri portuali o aeroportuali, cioè di potenziali turisti. Il turismo rappresenta una se non “la” priorità. Abbiamo tutto per non avere più bisogno di nulla, per creare posti di lavoro e on essre obbligati a lavorare su Roma. Ma al turismo affiancherei la promozione della tradizione enogastronomica e la valorizzazione del parco archeologico più grande del mondo da realizzare con il X Municipio. A tutto ciò aggiungerei stabilimenti balneari che devono restare aperti come nel sud della Francia, anche dedicandosi ad attività differenti. Potremmo portare l’elite europea dei compratori ad acquistare da noi, che grazie all’aeroporto siamo in grado di fornire chiunque, ovunque. Penso a percorrere due "tratte": una in entrata, per convogliare risorse, l'altra in uscita per vendere i prodotti. Altra cosa che dirò e poi mi copieranno riguarda il sesterzio di Traiano, recuperato grazie ai cittadini. Potrebbe essere coniato in copie autentiche e da solo fornire sicuramente degli introiti".

Che progetti ha invece per l’area nord del Comune?
Sento qualcuno parlare di città di Fumicino. Ciò presuppone un centro e delle periferie che non ci sono. Il nostro progetto non è quello di trasformare Fiumicino in una città, è improponibile. Stiamo parlando di 15 locaità diverse che devono interagire con le altre. A Fregene c’era una sede comunale distaccata che è stata chiusa: dobbiamo riaprirla e costruire un comune policentrico basato sulla interazione".

Ci lascia con una previsione sul 10 giugno?
“Guardi è difficile fare previsioni. Sembrava che Montino dovesse essere rinviato a giudizio a luglio. Invece c’è stato un black out al tribunale e tutto è stato spostato a settembre. Il voto comunale, comunque, è diverso dalle elezioni politiche. Le vicende nazionali influiranno, ma bisognerà fare i conti con tutta una serie di relazioni locali. Il lavoro svolto dal M5S in questi 5 anni ha avuto successo e il riscontro ce lo abbiamo ogni giorno. Siamo consapevoli della posta in gioco in un comune con 80mila abitanti dove si candidano, tra gli altri, un ex ministro (Baccini), un attuale senatore (De Vecchi) e uno come Montino. È un comune che è in una posizione strategica e ha delle infrastrutture strategiche. A differenziarci rispetto agli altri è il modo scelto per far fruttare queste risorse.”

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