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Venerdì, 29 Marzo 2024
Fiumicino

Fiumicino, l'8 marzo flash mob delle lavoratrici: "Non siamo manichini sexy"

Ciolella (Usb) denuncia: "L'aeroporto Fiumicino sta diventando un grande centro commerciale in cui i diritti sono sempre più al ribasso. Le aziende ci vogliono belle ma non siamo manichini sexy"

Le lavoratrici aeroportuali, al fianco delle lavoratrici della grande distribuzione e delle addette alle pulizie nelle scuole, manifesteranno l’otto marzo con l’USB in un flash mob organizzato dalle ore 11.00 all’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, davanti al Terminal 3 Partenze.

"L’aeroporto Fiumicino sta diventando un grande centro commerciale in cui i diritti sono sempre più al ribasso. Le aziende ci vogliono belle, taglia 38, sexy, con il rossetto rosso obbligatorio, e invece ci avranno determinate e pronte a lottare per i nostri diritti.  E se ci discriminano perché madri, noi lottiamo ancora di più per difendere i nostri figli e il loro futuro", così Susi Ciolella, dell’Esecutivo provinciale confederale USB.

"Negli ultimi anni dentro Fiumicino abbiamo assistito ad uno stravolgimento delle condizioni di lavoro – spiega Ciolella - una frammentazione dei lavoratori e un abbassamento delle tutele di cui hanno fatto le spese soprattutto le donne, escluse dal ciclo produttivo perché madri, destinatarie dei maggiori attacchi ai diritti faticosamente conquistati e del sessismo sul lavoro".

"Dalle lavoratrici delle attività commerciali alle hostess, da quelle del pulimento all’altra miriade di donne del trasporto aereo – prosegue la rappresentante USB -  raccontare le loro storie vuol dire cucire una tela rappresentativa della società in cui viviamo, di una realtà che tenta di farci arretrare di quasi un secolo. Raccontare le storie di donne vuol dire parlare dell'apocalisse che vivono, delle battaglie che combattono".

"Le donne sono il paradigma di un paese che continua a macerare le persone, a comprimere, diritti e calpestare la dignità - conclude Susi Ciolella – e noi non consentiremo che le lavoratrici aeroportuali diventino 'manichini sexy' di immagine per il profitto delle aziende".

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