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Martedì, 16 Aprile 2024
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Elettrosmog, ricorso contro il Campidoglio: il regolamento sulle antenne non piace a Vodafone

La compagnia ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato per contestare il Regolamento capitolino : "E' generico e rischia di compromettere l'evoluzione della rete"

Niente antennoni a meno di cento metri dai siti sensibili. Il regolamento capitolino sulle antenne è piuttosto esplicito. Non si possono installare stazioni radio base a meno di 100 metri da  ospedali, case di cura, scuole, asili nido e case di riposo. E' per questo motivo che, la richiesta avanzata da Vodafone di sistemarne una in via Michelangelo Peroglio 15, non è stata accolta. A meno di cento metri dal sito individuato a Mostacciano infatti, c'è il giardino dell'istituto Santa Chiara, una scuola.

La richiesta di Vodafone

La decisione, maturata dall'amministrazione municipale nel lontano 2015, è attualmente oggetto d' un lungo contenzioso legale. La compagnia telefonica, nonostante una sentenza del TAR avesse riconosciuto le regioni dell'ente di prossimità a non concedere l'autorizzazione, è andata avanti. Ed ha chiesto ai giudici del Consiglio di Stato di riprendere in esame il caso. In via cautelare sospendendo i provvedimenti impugnati. E poi nel merito procedendo con l'annullamento della sentenza impugnata.

Contestato il regolamento sulle antenne 

Ai giudici del Consiglio di Stato, come in precendenza a quelli del TAR, Vodafone ha rivolto anche un'altra richiesta. Il Consiglio di Stato dovrà infatti verificare "la legittimità, sotto vari profili, del Regolamento impugnato da tutti i gestori". Vodafone ha sottolineato infatti che anche altre compegnie telefoniche (Telecom Italia  e Wind) hanno prodotto "analoghe impugnative". 

Il principio di precauzione

"Il caso di Mostacciano è particolare – fa notare Fabio Cavataio, residente ed attivista di Fratelli d'Italia – infatti la compagnia telefonica, partendo dalla situazione di via Peroglio, ha deciso d'intavolare una duplice azione legale. La prima è per ottenere l'autorizzazione ad installare la Stazione radio base. La seconda invece potrebbe essere diromepente: se vince il ricorso infatti, viene delegittimato il regolamento capitolino e con esso verrebbe meno il principio di precauzione". 

Il regolamento e l'efficienza della rete

Nella sostanza Vodafone, impugnando la sentenza, chiede di verificare la legittimità del regolamento capitolino, approvato dall'amministrazione Marino con la delibera 26/2015. Secondo la compagnia telefonica conterrebbe infatti una serie di "previsioni molto impattanti, gravemente lesive per gli operatori di telefonia mobile e preclusive della realizzazione  del mantenimento di una rete efficiente". La partita è ancora aperta. Al Consiglio di Stato il delicato compito di stabilire se le istanze avanzate dalla compagnia telefonica sono fondate. Nel caso lo fossero, come ricordava l'attivista di Fratelli d'italia, gli effetti sarebbero dirompenti. 

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