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Vitinia - Mezzocammino Vitinia / Via Gemmano

Vitinia, l'appartamento per disabili potrebbe riaprire entro l'estate

Inaugurato nel 2012, chiuso per mancanza di fondi due volte, è dedicato all'applicazione della legge sul Dopo di noi. Adesso torna al centro della discussione in IX

In via Gemmano a Vitinia c'è un appartamento vuoto e inutilizzato da oltre cinque anni, un tempo destinato a progetti per il "Dopo di noi". Il Municipio IX da oggi ha deciso di riprendere in mano la pratica e si è posto un obiettivo: riaprirlo entro maggio 2022. 

La prima inaugurazione 10 anni fa

La storia dell'alloggio è lunga, affondando le radici nel lontano maggio 2012: l'allora presidente dell'ex Municipio XII, Pasquale Calzetta, insieme all'assessora Gemma Gesualdi presentarono il progetto dedicato a ragazze e ragazzi con disabilità intellettiva, al fine di creare loro un percorso al di fuori del nucleo familiare. Le porte però non rimasero chiuse a lungo: nel 2015 già il progetto era fermo per mancanza di fondi. 

Chiuso nel 2016

"Nel 2016, però, riuscii a farlo riaprire - spiega l'assessora alle politiche sociali del IX, Luisa Laurelli - ma purtroppo mancavano pochi mesi alla fine della consiliatura, poi perdemmo le elezioni e la successiva amministrazione Cinquestelle la chiuse nuovamente". Adesso però il destino dell'appartamento di via Gemmano sembra tornare al centro delle azioni del Municipio. 

Nuovi fondi a bilancio

"Ho fatto mettere a bilancio 120.000 euro per la gestione - fa sapere Laurelli a RomaToday - e altri 250.000 saranno dedicati ai progetti di autonomia, come contributo diretto alle famiglie dei ragazzi disabili". Il 26 gennaio prima riunione con gli uffici municipali per decidere come strutturare il progetto: quanti ragazzi ospitare (ma probabilmente saranno al massimo 6), se il centro sarà diurno o un vero e proprio appartamento h24, se destinare i fine settimana alle visite di familiari e amici". 

Riapertura prima dell'estate

L'obiettivo è riaprire per maggio: "Sì, diciamo tarda primavera - specifica Laurelli - perché non è possibile che in tutto il nostro territorio non sia attiva nemmeno una casa per il 'dopo di noi'". E sempre in questo senso va il tentativo di recuperare 5 appartamenti Ater del Laurentino per attivare altrettanti progetti: "La presidente Di Salvo ha scritto nuovamente ad Asl, Ater e Regione - conclude l'assessora - per riprendere le fila del discorso già iniziato tra i tre enti ma interrotto prima dell'estate. Nelle intenzioni, l'Asl acquisirebbe le case e noi le gestiremmo utilizzando la nostra quota parte dei fondi per il 'dopo di noi'". 

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