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Venerdì, 19 Aprile 2024
Vitinia - Mezzocammino Mezzocammino / Viale Gianluigi Bonelli

Mezzocammino, la scuola "s'ha da fare": il IX Municipio pressa il Campidoglio con una mozione unitaria

Ci sono oltre 5 milioni di euro di oneri urbanistici da utilizzare per il nuovo plesso in viale Bonelli, ma tra freni politici e imprevisti tecnici ancora non se ne è saputo nulla.

La nuova scuola secondaria di primo grado a Torrino-Mezzocammino si farà. L'esigenza non parte solo da un comitato di quartiere o da un gruppo di genitori, ma dal Municipio IX stesso, compatto, che affida alla sua presidente Titti Di Salvo il compito di portare l'istanza sul tavolo della giunta capitolina guidata da Roberto Gualtieri. Istanza che non farà difficoltà a passare positivamente, come la stessa minisindaca fa sapere a Roma Today: "La risposta è già stata positiva, senza equivoci". Le discussioni politiche avvenute nelle ultime settimane a largo Benenson stanno arrivando a una sintesi importante, anche grazie al lavoro del presidente del consiglio municipale Luca Bedoni: le mozioni di Civica Raggi, M5S e Fratelli d'Italia verranno unite in un atto da votare il 21 dicembre e che servirà da "rinforzo" a quanto già espresso da Di Salvo e dall'assessora ai lavori pubblici Paola Angelucci in una lettera inviata al Campidoglio. "Abbiamo  inviato una nota al Campidoglio - conferma l'assessora - per ribadire l'enorme importanza di avere i fondi necessari per la nuova scuola. Ma non abbiamo dubbi perché il Comune ci ha rassicurato. Avremo lo stanziamento previsto". “Torrino Mezzocammino rappresenta oggi un’area composta da circa 15.000 abitanti - le parole di Bedoni (Pd) - . Il progetto della scuola secondaria di Viale Bonelli e la dotazione economica utile a realizzarla deve rappresentare per il consiglio municipale una prerogativa imprescindibile. Il Comune sarà dalla nostra parte e noi a sostegno della giunta per ottenere a bilancio ciò di cui necessitiamo per realizzare un’opera centrale per il quadrante”.

La richiesta del Municipio 2 anni fa

La storia della nuova scuola da realizzare in uno dei quartieri anagraficamente più giovani del Municipio inizia sostanzialmente nel 2019. Il 18 luglio di due anni e mezzo fa, il consiglio del IX impegnava l'allora presidente Dario D'Innocenti a dare indicazioni alla giunta comunale e ai dipartimenti competenti (patrimonio e attuazione urbanistica e Bilancio) di utilizzare i fondi derivanti dagli interventi urbanistici realizzati nella zona (in seguito alla legge regionale del 2009, il cosiddetto "Piano Casa"), per mettere a terra una serie di opere all'interno del quartiere. I consiglieri diedero priorità al complesso scolastico da far sorgere in viale Gianluigi Bonelli all'altezza di largo Walter Molino. 

Lo stop durante l'amministrazione Raggi

Cinque mesi dopo venne approvato lo studio di fattibilità tecnico-economica, con lo stanziamento di 5.350.000 euro da dedicare interamente alla realizzazione della scuola: poco più di un terzo di tutti i guadagni che è previsto arrivino a pioggia sul territorio grazie agli oneri urbanistici, ai costi di costruzione e ai contributi straordinari già calcolati e resi noti dal Diparimento Pau a maggio 2019. Ma, come spiega a Roma Today Andrea De Priamo di Fratelli d'Italia, ci fu una fase precedente che mise già a rischio il progetto: "Nella scorsa consiliatura - dichiara il consigliere capitolino - l'allora maggioranza non attivò le procedure necessarie per far sì che i fondi derivanti dagli interventi urbanistici venissero investiti nello stesso quadrante, cosa che si prevedeva già ai tempi di Marino con una delibera di giunta ad hoc. Allora mi attivai con accessi agli atti e lavori nelle varie commissioni, tirando fuori i fondi dal calderone indistinto del bilancio e si arrivò a determinare la nuova procedura, secondo la quale era il Municipio a dover dare l'indirizzo per l'utilizzo proritario dei fondi".

Gli imprevisti di natura tecnica

Poi, come è successo anche per altre opere, nella variazione di bilancio approvata nelle scorse settimane dalla giunta Gualtieri i fondi sono stati stralciati "ma esclusivamente per motivi tecnici - aggiunge la presidente Titti Di Salvo - poiché la commissione giudicatrice che doveva aprire le buste della gara relativa all'esecuzione dei lavori ha rimandato la seduta a data da destinarsi per cause di forza maggiore". Ad un mese dalla chiusura del bilancio la cifra non poteva essere mantenuta "ma questo non significa che vada persa, assolutamente no. Abbiamo la garanzia perché quelli sono fondi vincolati". Rassicurazione che arriva ai nostri microfoni anche dalla presidente della commissione Bilancio di Roma Capitale, la dem Giulia Tempesta: "Tutte le opere che nell'ultima variazione erano state stralciate sono state rimesse nel bilancio previsionale". Insomma, tutti tranquilli. 

Fratelli d'Italia, però. nel rispetto del suo ruolo di forza d'opposizione vuole essere sicura che questo avvenga "non essendo ancora stati rimessi i soldi nel bilancio previsionale per il 2022" e per questo ha presentato una mozione a riguardo, inserita nell'ordine del giorno dell'assemblea capitolina convocata inizialmente per il 14 dicembre ma revocata dalla presidente d'aula Svetlana Celli in seguito alla sua positività al Covid, insieme ad altri due colleghi del Pd. L'auspicio del partito di Giorgia Meloni è che anche in Aula Giulio Cesare, come all'Eur, tutte le forze politiche votino a favore sottolineando l'importanza dell'atto. 

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