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Addio al sarto dei soldati italiani: si è spento Virgilio Romano

Aveva 85 anni, da 70 nel suo laboratorio realizzava alte uniformi di rappresentanza. Arrivato a Cecchignola dalla Calabria nel 1951, non è più andato via. Il 20 gennaio i funerali

E' scomparso a 85 anni Virgilio Romano, capo sarto militare della Cecchignola, istituzione per migliaia di soldati italiani dal 1951 a oggi. Conosciuto da tutti, rispettato per il suo amore per la divisa e per l'esercito, si è spento martedì 18 gennaio alle 7.30 all'ospedale Santo Spirito in seguito a un'operazione resasi necessaria per un attacco di cuore avuto la settimana precedente, l'11. 

La storia del sartore della Cecchignola

Classe 1936, nato a Malito in provincia di Cosenza, approdò nella Capitale per raggiungere il fratello. Virgilio aveva solamente 15 anni, il 28 novembre di quell'anno iniziò a lavorare come sartore miilitare in una Cecchignola ancora tutta da costruire: c'era solo una strada senza lampioni e qualche caserma. Nel tempo Virgilio si è fatto ben volere, vestendo intere generazioni di ufficiali che sotto i suoi occhi, le sue raccomandazioni e le sue "lavate di capo" hanno  fatto carriera, si sono sposati (indossando le alte uniformi cucite da lui) e messo su famiglia. Nel 1967 è stato nominato ufficialmente capo sartore militare dell'Esercito Italiano. Negli ultimi quarant'anni il sartore ha realizzato uniformi di rappresentanza per la Brigata Granatieri Sardegna, negli ultimi venticinque per i Lancieri di Montebello, da tredici per il I Granatieri "ma anche per la rappresentanza del I Reggimento Bersaglieri quando era inquadrato nella Brugata e il II Granatieri" ricordava il figlio Maurizio due mesi fa a RomaToday. Ultimamente si era aggiunta anche la rappresentanza del Battaglione San Marco. 

Il ricordo del figlio Maurizio

"Il giorno in cui ha avuto l'infarto - racconta il figlio Maurizio, che dal 2011 ha preso in mano la sartoria - era venuto a lavorare come sempre. Non so se percepisse qualcosa, ma stranamente è passato in tutte e tre le caserme a cui era più affezionato: Granatieri, la banda dell'Esercito e i Lancieri. La sera si è sentito male, è stato ricoverato, lo hanno operato ma non ce l'ha fatta". Maurizio ricorda una delle frasi storiche del papà, ripresa da Re Giorgio IV d'Inghilterra: "In una uniforme, sebbene uno strappo sia ammissibile, una piega è imperdonabile". 

I messaggi di cordoglio sui social

Oltre 500 i commenti sotto al post in cui si annunciava la scomparsa e la data dei funerali. Svariate decine i messaggi sulla bacheca Facebook di Virgilio. Tanti militari mostrano le loro foto con divise cucite da Virgilio, anche nel giorno delle nozze. "Scompare un grande artigiano e prezioso amico" scrive Franco. Massimo lo definisce "un maestro assoluto dell'arte sartoriale". "Montebello non sarà più la stessa, uso ancora la divisa dopo dieci anni" racconta Alberto. Antonello posta una bella immagine del suo matrimonio: "Maestro ti voglio ricordare con questa divisa che mi hai cucito addosso, grazie di tutto e fai buon viaggio". 

I funerali si terranno giovedì 20 gennaio alle 10.30 nella parrocchia di San Giuseppe da Copertino, in via dei Genieri 12 alla Cecchignola. Virgilio lascia la moglie Alessandrina, tre figli e tre nipoti. 

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