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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tor de’ Cenci: stop ai trasferimenti dei Rom

Il Tribunale Civile di Roma ordina la sospensione dei trasferimenti da Tor de’ Cenci verso La Barbuta, tra le proteste del Comitato di Quartiere che denuncia “disparità di trattamento tra i cittadini”

I trasferimenti dei Rom dal Campo di Tor de’ Cenci, verso quello di Castel di Leva, da una parte, e La Barbuta, in zona Ciampino, dall’altra, erano ampiamente cominciati.

I trasferimenti effettuati. Al momento, nella struttura creata quasi vent’anni fa, sulla Pontina, protagonista peraltro di un recente incendio, sono rimasti circa 120 Rom, degli oltre 450 inizialmente presenti. Sembrava dunque quasi completata l’operazione, annunciata sul proprio blog dal Sindaco Alemanno, di operare dei trasferimenti, piuttosto che dei veri e propri sgomberi. Cercando, come aveva anche ribadito il Presidente Calzetta, la strada della condivisione a quella della coercizione.
Pertanto, sembrava avviarsi a conclusione la secolare questione della chiusura del Campo di Tor de’ Cenci, è arrivata una sentenza del Tribunale Civile di Roma che, accogliendo le istanze avanzate da due associazioni, ha ordinato al Comune di sospendere ogni altro trasferimento.

I Rom e l'emergenza abitativa dei romani.“La decisione del Tribunale di Roma è inaudita e rappresenta un' offesa ai cittadini soprattutto per le motivazioni con cui sono state sospese le procedure per il trasferimento dei nomadi da Tor de Cenci alla Barbuta. Il tribunale afferma infatti che invece di moduli abitativi in campi attrezzati ai nomadi vanno concessi alloggi popolari, come se non ci fossero già migliaia di romani in attesa da anni di una casa" dichiara in una nota il Presidente del Consiglio Municipale Marco Cacciotti.

Conseguenze imprevedibili. "La vera discriminazione è proprio la decisione del Tribunale che lede i diritti dei cittadini di Tor de Cenci che, da oltre un decennio subiscono disagi enormi e allo stesso tempo nega, a tutti coloro che volevano trasferirsi in un campo attrezzato e idoneo come La Barbuta, la possibilità  di vivere in condizioni dignitose.In uno stato di diritto – riprende il Presidente del Consiglio Municipale - le decisioni dei giudici vanno rispettate, conclude Cacciotti, ma in casi come questo sono veramente incomprensibili proprio perché negano i più elementari diritti dei cittadini aprendo inoltre un precedente che rischia di produrre conseguenze imprevedibili” conclude la sua nota Marco Cacciotti.

Rabbia e sdegno del Comitato di Quartiere. Sulla stessa scia, si inseriscono le dichiarazioni, rilasciate a caldo, dal Comitato di Quartiere Spinaceto Tor de’ Cenci "Fermo restando che in un paese civile le decisioni della magistratura vanno sempre rispettate – afferma Massimo Tesei, Vice Presidente del CdQ – non possiamo non esternare tutta la nostra rabbia ed il nostro sdegno per un razzismo di ritorno che, in nome di una parità di trattamenti tra i cittadini, ne tutela alcuni e ne irride la maggior parte”.
Considerazioni amare, quelle espresse dal Vice Presidente del Comitato di Quartiere di Spinaceto e Tor de’ Cenci, che poi aggiunge “Chiedete a chi da anni non riesce ad ottenere una casa popolare e spiegategli che ci sono corsie preferenziali, assegnate non per condizioni di disagio fisico, ma per privilegi di etnie. E dopo averglielo spiegato, verificatene la reazione. Per quanto ci riguarda, ci adopereremo in tutte le sedi perché i cittadini siano realmente tutti uguali difronte alla legge e non ce ne sia qualcuno più uguale degli altri” conclude Massimo Tesei, del Comitato di Quartiere di Spinaceto e Tor de’ Cenci.
 

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