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Torrino Torrino / Viale Camillo Sabatini

Emergenza pini, gli interventi non bastano la cocciniglia tartaruga è tornata a dilagare

Anche i cittadini in prima linea per contrastare la diffusione del parassita

I parabrezza delle auto parcheggiate sotto i pini si stanno riempendo di goccioline vischiose. Vengono rilasciate dalle cocciniglia tartaruga (Toumeyella parvicornis) che, con l’arrivo del caldo, sono tornate in azione.

Il ritorno della cocciniglia

Per contrastare il parassita che sta mettendo a dura prova la tenuta dei pini romani, le istituzioni si sono mosse in ritardo. La comparsa del parassita risale infatti al 2018 ma è stato nel corso del 2020 che si è diffuso a macchia d’olio in tutta la città, causando il diradamento delle chiome di migliaia di esemplari. Per correre ai ripari, i cittadini hanno organizzato raccolte fondi finalizzate ad acquistare le coccinelle, predatori naturali della Toumeyella. Più spesso però lo hanno fatto per sostenere le spese relative al trattamento endoterapico. Iniziative del genere sono state registrate da nord a sud della Capitale, da Saxa Rubra a Giuliano Dalmata.

I pini curati con le raccolte fondi

Nel quadrante meridionale della città l’associazione Decima 50 insieme al locale Comitato di Quartiere ha realizzato una sorta di censimento degli alberi con una mappa georeferenziata. In quel caso sono stati raccolti circa 3mila euro, utili al trattamento di 60 pini, la metà di quelli che ne avrebbero effettivamente bisogno. Una simile iniziativa è stata messa in campo, sempre a Roma sud, per effettuare il trattamento dei pini di Piazza Cina, al Torrino. 

Il ritardo delle istituzioni

“Lodevoli sono le recenti iniziative ed i progetti  di lotta biologica per salvare gli alberi di Roma promossi da diversi comitati ed associazioni del territorio, come ad esempio  la liberazione in chioma  di migliaia di coccinelle a Villa Leopardi e come la raccolta fondi al Torrino per i trattamenti endoterapici” ha commentato Piergiorgio Benvenuti presidente di EcoItaliaSolidale “sono iniziative sicuramente efficaci e rispettose dell’ambiente, ma certamente era necessario un intervento tempestivo ed integrato da parte delle Istituzioni che invece sono rimaste assenti se non con semplici  patrocini municipali”. 

I pini a rischio

Il ritardo con cui si è arrivati a definire le linee guida regionali per il trattamento fitoterapico dei pini, è evidente. La maggior parte degli alberi che sono stati colpiti dalla cocciniglia, non hanno beneficiato di alcun tipo di intervento. Il risultato è che le chiome si stanno diradando ed a causa della fumaggine nera che si addensa sulla melata rilasciata dalla cocciniglia, gli alberi faticano a completare il processo di fotosintesi. Si stanno così indebolendo senza che, nonostante le reiterate richieste delle associazioni e dei comitati, sia stata messa in campo una task force in grado di arginare il problema. E le goccioline presenti su parabrezza e carrozzeria delle auto, stanno proprio lì a testimoniarlo. 
 

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