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Fiume Giallo: consegnate le chiavi di un impianto sportivo fatiscente

L’impianto sportivo, chiuso da sempre, al momento dell’assegnazione versava in uno stato pietoso. Oggetto di occupazioni, di furti e di atti vandalici, servono tra i 200 ed i 350mila euro per risistemarlo

L’impianto sportivo di via Fiume Giallo, visto dall’esterno, sembra ancora nuovo. Anche il prato che lo circonda, appare in condizioni accettabili, con l’erba tagliata di recente ed una recinzione a proteggerlo.Mai, come in questo caso, l’apparenza inganna. Entrando all’interno, abbiamo visitato una struttura in condizioni impresentabili. Porte e finestre, andate in pezzi, sono state sostituite con tavole di legno. L’impianto elettrico, praticamente non esiste più. Al suo posto, una serie di fili tagliati, ma anche tante controsoffittature rotte, tutti i sanitari divelti o rubati, delle pozzanghere ovunque: uno spettacolo apocalittico.

IL BANDO DI GARA - Come sia potuto accadere che, quello che doveva rappresentare l’impianto sportivo del territorio, sia caduto così in disgrazia, siamo andati a domandarlo al Presidente del Consorzio che ne ha la concessione, ed abbiamo scoperto, guidati all’interno della struttura, cose incredibili. Intano, cominciamo col dire, come fa Paolo Patriarchi che “ I lavori sono iniziati nel 2001 per terminare quasi nel 2006. Da allora e fino al 2008 l’impianto è stato tenuto fermo, non assegnandolo, anche se non si è capito mai il motivo. Nel 2008 durante il passaggio tra le due giunte – ricorda sempre il Presidente del Consorzio Roma Eur Torrino Sport – è stato fatto un bando che prevedeva l’assegnazione della palestra con il terreno circostante e l’obbligo per il concessionario  di terminare i lavori con attrezzature esterne , e cioè con un polivalente coperto ed un campo di calcio a cinque”. Il tempo per fare questi lavori, però, non c’è stato. Ma procediamo con ordine.

IL PASTICCIO DELLA COMMISSIONE - “Al momento del bando l’impianto era perfettamente funzionante – sottolinea Patriarchi – mancavano solo gli  arredi degli spogliatoi, ma il resto, dal riscaldamento all’illuminazione, era tutto funzionante. Chi sarebbe subentrato per la concessione doveva occuparsi dei circa 15mila metri quadri di terreno.  Questo era il compito di chi avrebbe vinto il bando”. Cioè a dire, poca cosa. Si riceveva una struttura nuovissima dal Comune ed in cambio della concessione, al privato veniva chiesto di fare realizzare  un polivalente coperto ed un campo da calcetto. Niente di più facile. Eppure. “ Nel 2008 parte questa commissione comunale per l’assegnazione del bando, credo ci fossero 8 domande e, dopo un anno di riunioni della Commissione presieduta dall’Avvocato Lesti, viene assegnato l’impianto alla società Roma Pallavolo” ricorda Patriarchi.

IL RICORSO - La scelta, però, non convince il Consorzio Roma Eur Torrino Sport. “Volendo vederci un po’ più chiaro sui criteri d’assegnazione, abbiamo fatto un accesso agli  atti ed abbiamo scoperto che c’erano delle difformità rispetto a quanto richiesto dal bando ed anche rispetto a quanto dichiarato”. A questo punto, il Consorzio avvia la pratica di ricorso e con una sentenza del Consiglio di Stato, nell’ottobre del 2009, ne vengono accolte le ragioni, che comportano l’annullamento della deliberazione della commissione comunale. “La custodia e guardiania era comunque affidata alla Roma Pallavolo, tant’è che nel 2011, quando il Comune ha fatto la determinazione di assegnazione all’ASD Roma Eur Torrino Sport  - rammenta Patriarchi - è stata la SSRL Roma Pallavolo ad aver restituito le chiavi.

Impianto Sportivo Fiume Giallo: il giorno della consegna

I COSTI DELLA RISTRUTTURAZIONE - Ma tra l’ottobre del 2009 ed il giugno del 2011 accade l’inverosimile. “Noi abbiamo ringraziato il Comune che ci ha consegnato le chiavi e l’impianto, ma volevamo anche chiedergli, dal momento che non ci sono più nemmeno le porte, che ci dobbiamo aprire? - scherza, nemmeno troppo, sempre Patriarchi, Presidente del Consorzio Roma Eur Torrino Sport - Nel frattempo l’impianto è stato completamente vandalizzato, è stato totalmente asportato l’impianto elettrico come qualsiasi altra cosa che avesse un minimo di valore. Tra cui due discenti in rame che convogliano l’acqua piovana verso le fogne, e senza i quali l’acqua entrava dentro al campo. In più, tutto ciò che non aveva valore, i lavandini, i rubinetti, tutti i sanitari, sono stati completamente distrutti – e la gallery allegata lo testimonia - Inoltre,essendo presente nei pressi della fermata di Tor di Valle una baraccopoli, qualche persona senza fissa dimora, si era installata qua dentro, negli spogliatoi". Allontanati, grazie all’ausilio delle forze dell’ordine, gli occupanti abusivi, “abbiamo incominciato a sistemare, cosa fatta ripetutamente , porte e finestre, per arrivare ad una rapida apertura con la presentazione di un progetto di ristrutturazione dell’impianto e di sistemazione dell’area verde. Il comune di Roma ha stabilito, con un suo sopralluogo, danni per 207mila euro. Noi ci siamo riservati di fare i nostri controlli, perché ad esempio non sappiamo in che condizioni siano le fognature, poiché sono state lasciate senza copertura e non sappiamo cosa ci sia dentro e se funzionino. Dopo un’analisi della struttura per una risistemazione minima, allo stato quo ante – specifica Patriarchi -  abbiamo stimato una cifra tra i 300 ed i 350 mila euro”.  Niente male per un impianto pronto da 7 anni e mai utilizzato.

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