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Eur Tor di Valle / Via Ostiense

Stadio della Roma, l'operazione è ancora possibile? Ecco quali sono gli scenari

L'inchiesta apre uno squarcio su presunte intenzioni speculative legate all'area di Tor di Valle. Centrale è l'approvazione della variante urbanistica

Proseguono le indagini. Nell'ambito dell'inchiesta "Rinascimento", ancora non sono partiti gli interrogatori di garanzia. Ma l'ondata di arresti e di indagati è stata tale, da far pensare ad un vero e proprio Tsunami. I cui effetti, sullo stadio giallorosso di Tor di Valle, sono tutti da valutare.

Il ruolo della controparte Eurnova

L'As Roma e la sua proprietà, "totalmente estranei alla vicenda", confidano sulla possibilità di portare a termine l'operazione legata allo stadio. Ma non è semplice dal momento che la controparte Eurnova, ha visto il suo amministratore unico Luca Parnasi finire in manette. La misura cautelare ne limita di fatto le funzioni. Il costruttore romano infatti, tramite Eurnova, è proprietario dei terreni di Tor di Valle su cui è prevista la realizzazione del complesso urbanistico. A condizione che prima sia votata la variante, necessaria per andare in deroga al Piano Regolatore che lì prevedeva soltanto verde pubblico e qualche cubatura legata ai campi sportivi.

La Sindaca e lo stadio

Ricevuta la notizia dell'inchiesta "Rinascimento", la sindaca si era limitata a pochi commenti. "Se il progetto va avanti? Se è tutto regolare spero di sì - aveva osservato nella giornata di mercoledì 13 giugno - Chi ha sbagliato pagherà. Noi siamo dalla parte della legalità" aveva prontamente aggiunto. Oggi annuncia anche delle querele, perchè "i giudici dicono che io non c’entro niente e non c’è un giornale oggi che abbia avuto il coraggio di riportare questa notizia. Il comune, i romani e la società Roma Calcio sono la parte lesa". Intanto il suo capogruppo, indagato, si è autosospeso. 

La vendita al privato

"I casi corruttivi vanno dimostrati e ci sarà poi un processo – ha premesso l'ex assessore all'Urbanistica Paolo Berdini,  intervistato da Centro Suono Sport - Il Comune ha una grande possibilità di riaprire la trattativa, so che e' difficile, per dire al club vi proponiamo altri luoghi di Roma, ma sarebbe un segnale di liberazione per questa città".  Berdini non ha mai nascosto le sue perplessità nella scelta di Tor di Valle. Per l'urbanista infatti l'individuazione di Tor di Valle era figlia di un ragionamento stringente.  "Parnasi ha comprato il terreno per 42 milioni. Nel caso fosse andata in porto la variante urbanistica, avrebbe rivenduto a 200 milioni, guarda caso un guadagno corrispondente al debito con Unicredit".  Un affare per il costruttore ed indirettamente anche per la banca. A condizione che ci sia un compratore disposto a sborsare quelle somme. 

La vendita in fase conclusiva

Nell'ordinanza il nome di un compratore potenziale c'è. E' la Dea Capital Real Estate Sgr. Meglio, emerge la volontà "di Luca Parnasi di vendere il terreno sul quale sorgerà lo Stadio della Roma, nonchè il progetto complessivo" a questa società d'investimenti del gruppo De Agostini. "L'operazione di cessione del terreno – si legge nell'ordinanza – è ad oggi in fase conclusiva". E dall'ascolto "emerge che nei prossimi mesi è prevista la firma del preliminare".

L'approvazione della variante urbanistica

Condizione essenziale perchè il terreno, costato 42 milioni, possa essere venduto a 200 è che sia votata la variante urbanistica. Prima devono arrivare le controdeduzioni del Dipartimento capitolino (PAU) alle 31 osservazioni prodotte dai comitati e dai cittadini. Il procedimento potrebbe interrompersi proprio in quel passaggio, cosa che eviterebbe all'Assemblea Capitolina di votare una variante su un progetto sul quale la magistratura sta indagando. Un imbarazzo difficile da giustificare agli occhi di un elettorato cresciuto a pane ed onestà.

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