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VIDEO | Quando l'autorecupero funziona: casa per otto famiglie dentro l'ex asilo abbandonato

Malgrado gli inquilini siano qui dal 2012, manca ancora la conclusione dell'iter amministrativo che li vede assegnatari dell'alloggio

Dall’esterno appare come gli altri asili nido costruiti decenni fa insieme alle palazzine dei lotti di Spinaceto. Ma in quello che sorge al civico 38 di via Filippo de Grenet, al posto di piccoli banchi ed insegnanti chi sono le abitazioni di otto nuclei familiari. E’ uno degli otto progetti di autorecupero previsti nel comune di Roma, uno dei sei a tutti gli effetti abitati.

Qui dal 2012, gli inquilini vivono come una vera e propria comunità: la cura degli spazi comuni, il giardino con l’orto e la compostiera che trasforma l’umido in fertilizzante. Tutti si conoscono e si danno una mano a vicenda: “Non c’è nemmeno bisogno di chiudere la porta a chiave - dice Sandro Gobetti, inquilino dell'autorecupero di Spinaceto -. Le potenzialità di questo progetto sono davvero infinite. Qui non solo abbiamo riqualificato un ex asilo nido mai aperto e ormai avvolto nel degrado, ma anche il circondario, visto che questo stabile ora è vissuto e illuminato”.

“Creare alloggi in questo modo, che restano poi a patrimonio pubblico, costa notevolmente meno di costruire nuove case popolari -  dice Bruno Papale, presidente della cooperativa Inventare l’abitare -. Quello di cui siamo ormai convinti è che siccome questo progetto non coinvolge i grandi costruttori di questa città si tiene nascosto, malgrado le sue grandi potenzialità. Sugli ultimi due progetti ancora aperti (via di Grotta Perfetta a Montagnola e via dei Lauri a Centocelle, ndr) vogliamo verificare la credibilità politica di questa amministrazione, che non riguarda la nostra cooperativa ma un modo nuovo di guardare a questa città”.

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