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Venerdì, 19 Aprile 2024
Spinaceto Spinaceto / Via Augusto Renzini, 70

La succursale indigesta: il "Plauto 2" all'Eur non piace alle famiglie. E la scuola lancia un sondaggio

Otto classi, bidelli e prof annessi, finiranno a via Brancati dove c'è una sede messa a disposizione da un istituto tecnico. Così cambia la vita quotidiana di circa 200 studenti

La notizia dell'apertura di 8 classi, un laboratorio, una sala polifunzionale e un'aula professori all'interno della sede succursale dell'istituto commerciale "Arangio Ruiz", dove verranno spostati circa 200 alunni del liceo classico Plauto di Spinaceto, non ha entusiasmato le famiglie. Se da una parte il sovraffollamento che ha colpito la scuola di via Renzini è stato un grosso freno nelle iscrizioni degli ultimi anni, dall'altra chi vive a Spinaceto non vorrebbe dover cambiare completamente zona per andare a lezione. I genitori si attendono anni di corse in macchina perché l'autobus non passa, sciopera o è troppo pieno. E quando passa ci impiega circa 50 minuti per compiere il tragitto, con una percorrenza giornaliera di circa due ore.

Niente restyling per l'ex scuola di via Renzini

D'altronde sia il dipartimento servizi educativi di Roma Capitale, sia la stessa Città Metropolitana, in momenti diversi hanno spiegato che trovare soluzioni più vicine alla sede principale del Plauto è attualmente impossibile. Daniele Parrucci, delegato dell'ex provincia per l'edilizia scolastica, a RomaToday spiegava un mese fa che "i costi per ristrutturare l'ex scuola Frignani di via Renzini non possono essere sostenuti adesso, perché servono a intervenire su decine di scuola con problemi di manutenzione seri e le tempistiche di completamento dei lavori sarebbero lunghi rispetto all'esigenza immediata del Plauto". 

La protesta delle famiglie: "E' questa la città dei 15 minuti?"

Ma i genitori sono sul piede di guerra. Nei gruppi Facebook di quartiere decine i commenti alla notizia della soluzione trovata dalla Città Metropolitana, anticipata i primi di novembre e resa ufficiale il 5 dicembre con una nota dello stesso Parrucci: "Altro che la 'città dei 15 minuti' - scrive una mamma - di cui ci è stato tanto parlato in campagna elettorale. La distanza dalla realtà di chi non si cura di quelle famiglie, ma soprattutto di quei ragazzi residenti dei nostri quartieri, che hanno potuto scegliere uno dei due licei di eccellenza vicino casa (il Majorana e il Plauto) per avere la possibilità di vivere la propria scuola anche come uno strumento di comprensione e miglioramento del proprio ambiente, e per chi vive in periferia questa dovrebbe essere una ricchezza da conservare e non certo da disperdere.  Se davvero si voleva rafforzare una realtà scolastica di eccellenza, i mezzi e il tempo c’erano: da almeno 5 anni, se non di più, da quando si è reso disponibile l’edificio scolastico dell’ex primaria di Via Renzini. Perché dovremmo essere contenti? A noi non serve andare all'Eur". "Una decisione che vede la contrarietà di gran parte di studenti e genitori del Plauto - commenta Emanuela commentando la notizia data da Parrucci -. Non si tratta della soluzione richiesta, cioè di risistemare un plesso vuoto a 50 metri dal Plauto. Città Metropolitana ha preso la decisione più economica, lasciando tutti i disagi alla popolazione scolastica, docenti compresi. In questo modo dequalifica ancora di più la nostra periferia". 

La succursale è a circa 6 km da Spinaceto, a ridosso dell'Eur

Via Vitaliano Brancati si trova a poca distanza da viale dell'Oceano Atlantico, ma anche da Laurentino Fonte Ostiense. Sicuramente più a ridosso del quartiere Eur e dell'ospedale Sant'Eugenio che di Spinaceto o Tor de' Cenci. Senza traffico, senza cantieri in corso e in un giorno di sole in cui non ci sia sciopero dei mezzi pubblici, effettivamente un'automobilista potrebbe impiegare solo 9 minuti a percorrere la strada da Spinaceto al "Plauto 2", la succursale che sarà disponibile dal 9 gennaio. Ma le famiglie (e a quanto pare anche personale scolastico) sarebbero molto perplesse di fronte alla prospettiva del pendolarismo. 

I genitori: "Non si sono reperite le risorse giuste"

Tra i rappresentanti dei genitori c'è la convinzione che "la soluzione dell'Eur dovrebbe essere al massimo un tampone e solamente per un solo anno scolastico", fa sapere uno di loro. "Il municipio avrebbe dato la disponibilità del plesso di via Renzini - ricorda - ma Città Metropolitana non ha messo a bilancio le adeguate risorse". Risorse che, ricordiamo, sono state quantificate da Parrucci in 2.500.000 di euro: "La vertenza è annosa - continua il papà - e il territorio, come la maggioranza della comunità scolastica, chiedono di trovare una soluzione in periferia, per non snaturare la scuola con una succursale in un territorio con una composizione sociale molto diversa". E c'è chi sostiene che diversi prof e rappresentanti del personale Ata (collaboratori scolastici soprattutto) non sarebbero affatto contenti. Quando un gruppo di studentesse e studenti indirono uno sciopero di una giornata per chiedere più spazi e per scongiurare la possibilità di una succursale all'Eur, il collettivo promotore della protesta raccolse l'appoggio del personale Ata (almeno di una parte), confermato anche dal sindacato di base USB. 

La scuola lancia un questionario per le famiglie

Nel frattempo la dirigente scolastica, Sonia Schirato, ha diffuso un questionario rivolto alle iscritte e agli iscritti "come strumento di ascolto degli studenti e delle famiglie del Plauto, per rendere più consapevole e partecipata la decisione che la scuola dovrà prendere in relazione al temporaneo trasferimento di alcune classi nella succursale di via Brancati". Un'iniziativa che molti genitori hanno accolto con piacere. "Il questionario ha un carattere orientativo - si legge nella comunicazione inviata alle famiglie - utile alla scuola per incrociare dati, esigenze e propensioni, sicuri che studenti e famiglie comprendano l’occasione che la succursale costituisce per il Plauto per superare l’annoso problema della carenza di aule e del disagio che questo ha causato a tutta la comunità scolastica. Pertanto, in un'ottica di miglioramento, studenti e famiglie sono invitati ad esprimersi considerando che le scelte effettuate dal singolo ricadono sull'intera comunità". Tutti avranno fino al 12 dicembre alle 9 del mattino per dire la loro. 
 

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