Nella riserva naturale l'ex cementificio "conteso", tra rifiuti e degrado
Era stato inserito nel bando delle terre ai giovani, ma non è stato mai realizzato nulla. Perché servono risorse per la bonifica. Il Cdq: "Risulta di competenza del X municipio, si faccia il passaggio al IX"
Avrebbe potuto essere un casale al centro di un campo coltivato, invece l'ex cementificio di via del Risaro, zona Tor de' Cenci, è ancora abbandonato. Tra amianto e sversamenti di rifiuti. Il comitato di quartiere e l'associazione Sentiero di Trilussa si stanno muovendo insieme per riuscire a sbloccare una situazione incagliata da anni.
Il fallimento del bando delle terre ai giovani nella riserva di Malafede
Nel 2014, grazie ad un bando avviato dall'amministrazione Marino, diversi terreni agricoli vennero affidati ad aziende gestite da giovani. Tra queste finirono anche 28 ettari nella zona di Tor de' Cenci, con al centro un ex cementificio abbandonato. Un progetto che, nonostante gli annunci, non decollò mai. L'allora vicesindaco Luigi Nieri polemizzò anche con la precedente giunta, quella di Gianni Alemanni "che ebbe l'idea di assegnare le terre ai costruttori per cementificarle". Dal 2014 a oggi, però, non è stato coltivato nemmeno un pomodoro: nel bando non erano previsti fondi per bonificare i terreni, che nel caso dell'ex cementificio significherebbe portare via l'amianto e la "monnezza". E poi lì dovrebbe passare la bretella autostradale Tor de' Cenci - A12, nell'ambito dell'opera Roma-Latina.
La proposta per salvare l'ex cementificio
A dicembre il comitato di quartiere Tor de' Cenci-Spinaceto ha scritto ai presidenti delle commissioni capitoline patrimonio e urbanistica, Yuri Trombetti e Tommaso Amodeo e ai minisindaci di IX e X municipio Titti Di Salvo e Mario Falconi. Perché ad entrambi? Presto spiegato: l'area dell'ex cementificio, nonostante si trovi in piena riserva naturale Decima-Malafede, insiste in una particella catastale appartenente al X. "Chiediamo l'avvio di un percorso collaborativo tra i due enti - scrive Guido Basso, presidente del Cdq - relativo all'area al fine di arrivare in tempi brevi alla bonifica della struttura e di tutta l'area". Che, almeno questo, è di proprietà del Comune.
Amianto, sversamenti abusivi e "monnezza": questo è l'ex cementificio oggi
Purtroppo, però, non se ne occupa nessuno: "Sversamenti abusivi, rifiuti speciali come l'amianto, guaine di vario genere, materiali di risulta, elettrodomestici e materassi - è l'elenco impietoso della "monnezza" presente fatto da Basso - e la struttura, invece, è architettonicamente in buone condizioni. Il soffitto è ricoperto da amianto, danneggiato in più punti quindi altamente nocivo". Eppure lì ci passa il Sentiero Trilussa, un anno fa esatto riconosciuto anche dal Municipio per il suo valore paesaggistico, naturalistico e culturale. "Vogliamo che se ne occupi il IX municipio dopo un passaggio ufficiale di consegna - conclude Basso - perché al X municipio non interessa. E' un luogo lontanissimo da loro, politicamente ed economicamente non gli conviene metterci mano".
"Apriamo un museo dell'Agropontino"
Cristiano Ciotta, presidente dell'associazione "Il Sentiero Trilussa", ha le idee ancora più chiare: "Vogliamo portare avanti un piano di recupero rapido - fa sapere - e in un secondo momento l'avvio di progetti e bandi di assegnazione ad associazioni o enti del territorio che possano condurre progetti sociali, ambientali e culturali. Noi senza dubbio ci proporremo come affidatari dell'immobile, per attività propedeutiche al sentiero naturalistico collegato. Sarebbe interessante - propone Ciotta, consigliere del Cdq Tor de' Cenci - considerare l'idea di un museo dell'Agropontino con specifica su Malafede, o un centro polifunzionalea vocazione sociale, in collaborazione con la Protezione civile".