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Spinaceto Spinaceto / Via Carlo Avolio

Delibera 140, chiesti 600mila euro al teatro popolare: "E' per un affitto mai concordato"

Il caso si è verificato al Teatro della Dodicesima di Spinaceto

Più di seicentomila euro da pagare per aver utilizzato una parte dell’ex scuola media di via Carlo Avolio. E’ questa la richiesta che si è vista recapitare l’associazione Spinaceto Cultura, la realtà che nel quartiere ospita il teatro della Dodicesima.

Una concessione mai quantificata

L’associazione, un punto di riferimento per il popoloso quadrante di Roma Sud, fino al 2000 aveva svolto la propria attività nello spazio di Largo Cannella. L’avvio dei lavori sul complesso edilizio di Spinaceto, ha comportato il trasferimento dell'associazione nella scuola inutilizzata di via Carlo Avolio. “Nel novembre del 2002 abbiamo ottenuto l’assegnazione di quello spazio da parte del comune. L’atto successivo doveva essere l’avviso di un contratto di concessione, con la definizione dei canoni da pagare – ha spiegato Massimo Mattei Otranto, direttore di Spinaceto Cultura – ma quella concessione non è mai arrivata, nonostante i documentati solleciti che abbiamo fatto sia al municipio che al comune”.

In attesa del contratto di concessione nell’ex scuola sono stati organizzati corsi di teatro e di musica, spettacoli dal vivo ed attività di carattere sociale. Quella sede, per anni inutilizzata, ha ripreso vita diventando un punto di riferimento per il territorio finchè, come successo a centinaia di altre realtà presenti negli immobili comunali, è finita nella tagliola della delibera 140.

Vinta la battaglia contro la riconsegna dei locali

Nel 2017 sono state presentate “richieste di riconsegna bonaria dell’immobile” insieme ad una stima dei canoni arretrati, circa 450mila euro. Sulla richiesta di riconsegna dei locali, l’associazione ha presentato e vinto un ricorso contro Roma Capitale. Il campidoglio non si è opposto alla decisione, rinunciando all’appello. L’utilizzo dei locali comunali sarà infatti stabilita, per il teatro della dodicesima come per gli altri immobili del comune, con un regolamento capitolino che servirà a superare la delibera 140 e che, secondo l’assessorato al patrimonio, è alle battute finali. Resta l’altra “spada di Damocle”.

L'avviso mai ricevuto

“Il primo luglio abbiamo ricevuto una cartella di pagamento, da parte dell’agenzia delle riscossioni. E’ collegata ad un avviso di pagamento che sarebbe stato inviato dal dipartimento patrimonio il 27 maggio 2020, in pieno lockdown. Solo che noi, non l’abbiamo mai ricevuto, nè via posta nè via PEC. Questa cartella di pagamento è di 632mila euro – ha sottolineato il direttore di Spinaceto Cultura – e fa incredibilmente riferimento al solo anno 2002, cosa che di per sé rappresenta un paradosso” perché l’associazione ha ottenuto i locali nel novembre di quell’anno.

“La cosa più incredibile è che quella cifra viene calcolata su un canone che doveva far parte di un contratto che a noi, in 20 anni, non è mai stato fatto. E, ripeto, lo abbiamo più volte richiesto”ha concluso il direttore di Spinaceto Cultura. Una situazione contro la quale l’associazione, che fa parte del coordinamento Caio e che è tra le più attive nella richiesta di superamento della delibera 140, ha già annunciato di voler presentare un ricorso.

Cos'è la delibera 140

Nell'aprile 2015  la Giunta Capitolina, con un'apposita delibera, ha tentato di definire le “linee guida per il riordino del patrimonio indisponibile in concessione”. Lo strumento, che ha finito per interessare circa 860 beni, puntava a rivedere il vecchio regolamento delle concessioni. Le assegnazioni degli immobili di proprietà comunale, in gran parte fatte durante l’amministrazione Rutelli, erano scadute e l’amministrazione Marino, temendo un ingente danno erariale, decise di riprendersi quegli spazi chiedendo ai vecchi assegnatari di versare affitti arretrati. Canoni da versare secondo il valore di mercato di immobili che però, paradossalmente, hanno acquisito valore proprio per le manutenzioni eseguite dai relativi concessionari, le associazioni. Da qui è nato un lungo contenzioso tra realtà sociali ed amministrazione che ha coinvolto centinaia di realtà.

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