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La bretella entra nel tunnel della politica, ma fuori tempo massimo

Il Consiglio Straordinario sulla Bretella ha consentito a maggioranza ed opposizione, di confrontarsi su un tema che preoccupa migliaia di residenti. Risultato: una serie incrociata di accuse reciproche e nessun documento condiviso

Il Consiglio Straordinario sulla Bretella, convocato alle 14.30, si è concluso quattro ore più tardi senza arrivare alla definizione di nessun documento. Nessuna votazione. Nessuna posizione condivisa. Nulla. O meglio, tanti interventi, nella maggior parte dei casi caratterizzati da attacchi all’avversario politico.

IL RITARDO NELLA CALENDARIZZAZIONE - Il Consiglio Straordinario si è aperto con la  dichiarazione del Capogruppo PdL Paolo Pollak, che ha fatto una necessaria premessa. “Il 16 ottobre del 2013 avevamo richiesto questo Consiglio, poiché volevamo discutere la materia già diverso tempo fa. Frattanto la delibera 51 del CIPE è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale” ha ricordato Pollak, quasi a voler sottolineare qualcosa di più di un mero ritardo nel calendarizzare la discussione.   “Avevamo inoltre richiesto la presenza di autostrade per il Lazio, dell’Assessore Refrigeri e dell’Assessore Caudo – invitati come ha specificato il Presidente del Consiglio Gargano, insieme all’Assessore regionale Civita, a quello capitolino Improta ed al Presidente di ANAS –Non è venuto nessuno. Per l’istituzione la giornata di oggi rappresenta un’ulteriore sconfitta. Dobbiamo fare il tifo perché il TAR accolga i ricorsi del TAR e quindi ringraziare la cittadinanza per aver agito  un ruolo che probabilmente avremmo dovuto ricoprire noi”.

LA LETTERA DI SANTORO - Al Capogruppo del PDL ha risposto piccato il Presidente Andrea Santoro. “Ci chiediamo cosa abbia fatto il centrodestra per impedire quest’opera – ha risposto il Minisindaco – Noi come promesso in campagna elettorale, sin dall’inizio della consiliatura abbiamo dichiarato la nostra contrarietà. Ho messo per iscritto che il Presidente non era favorevole all’opera. Ed a distanza di mesi, visto che il Consiglio del Municipio non si era ancora espresso, abbiamo deciso di convocarlo, per affrontare una questione che sta turbando i cittadini” ha concluso Santoro.
Sono poi seguiti interventi da parte del Presidente della Commissione Ambiente Alessandro Lepidini e del Capogruppo di SEL Mauro Tagliacozzo. Tra i due, il più ficcante è stato quello del Consigliere Vincenzo Vecchio, Capogruppo della Lista Marchini.

I SOSPETTI SULLE ASSENZE - “Mi sarei aspettato oggi l’intervento di qualche amministratore di spicco – ha esordito, come già fatto da Pollak, sottolineando in aggiunta che  - L’assenza in blocco delle realtà che concorrono alla realizzazione dell’opera,  significa che nessuno vuole esporsi o peggio, non sa cosa dire o fare. E questo è un problema. Si sente parlare tanto di quest’opera, ma nessuno ci dice cosa fare, la qual cosa provoca angoscia tra i consiglieri ed i residenti. A me ricorda quanto accaduto con la nuvola di Fuksas, un altro grande dramma del territorio. Lo schema è lo stesso. PD e PDL erano tutti d’accordo. L’unico contrario, all’epoca, fui io. Ed infatti non mi sono mai trovato bene nei partiti, che ho cambiato spesso”. 

LE LARGHE INTESE -In merito alla proposta della galleria sotto la Pontina, comune denominatore delle due risoluzioni presentate (e mai votate)da centrodestra e centrosinistra, Vecchio è balzato dalla sedia. “ Quando leggo che Agostini propone di fare un tunnel di 1,8 km , senza aver letto una carta o un documento, mi vengono le bolle. Ma vi rendete conto? Guardate quanto ci vuole per fare un sistema di trasporto come il filobus. Ma noi siamo in grado di gestire un’opera OMNIA con queste realtà amministrative?  - si è chiesto, con enfasi retorica, il capogruppo della lista Marchini - Ci devono dare informazioni sui tempi e sui modi. E poi un’altra cosa: i cittadini sono tutti contrari a quest’opera. Il documento di indirizzo politico deve essere la sintesi di quello che ci chiedono i cittadini ed i comitati. Non decide Riccardo Agostini – ha asserito Vecchio - E soprattutto non decide lui con Pollak: il consociativismo ha fatto e fa soltanto danni, alla città, alla regione, al paese. Voglio dare consiglio – ha poi concluso - la prossima volta fatevi dare le date dai vostri referenti e dai tecnici ed organizziamo un consiglio di conseguenza”.

LA CONCLUSIONE - Il Consiglio Straordinario, dopo gli interventi dei cittadini e dei comitati, è ripreso per tornare sulla proposta della galleria, argomentata dallo stesso Consigliere Regionale Agostini. E’ seguita una sospensione durante la quale, verosimilmente, centrodestra e centrosinistra hanno cercato di convergere su un documento che fosse politicamente condiviso. Alla ripresa della seduta, intorno alle 18.40, al Presidente Gargano è stato fatto notare che non era stata chiesta alcuna proroga dell’orario di utilizzo dell’Aula Consiliare. Pertanto la seduta è stata sciolta. Senza arrivare a nessuna votazione. Tra l’ilare sconcerto dei cittadini presenti.

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