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Autostrada Roma Latina: chiesti 20 milioni per danno erariale

La Corte dei Conti ha rinviato a giudizio 11 persone "per mancato risparmio". Il danno quantificato si aggirerebbe intorno ai 20 milioni di euro. Per i Comitati "si approfitti di questo campanello d'allarme per ritirare il progetto"

L'autostrada Roma Latina ancora non è stata costruita. Non è stato realizzato neppure un metro del suo tracciato, eppure sembra sia già necessario pagare un “pedaggio”.  Non saranno però gli automobilisti a doversi addossare questo esborso. La Corte dei Conti avrebbe infatti individuato altri soggetti, cui chiedere un risarcimento.

IL DANNO ERARIALE - Apprendiamo da una nota congiunta del Comitato No Corridoio e del Comitato No Bretella Cisterna-Valmontone, che la Corte dei Conti avrebbe quantificato “ un danno erariale da 20 milioni di euro 'per mancato risparmio'. Per questo  - scrivono in un comunicato - sono stati citati in giudizio undici persone tra funzionari regionali e imprenditori, compreso l’ex governatore Francesco Storace”. Secondo la ricostruzione dei due Comitati “i magistrati contabili hanno raffrontato i costi sostenuti nel 2010 per la progettazione di un’opera analoga, la Trento-Rovigo, e sono arrivati alla conclusione che si sarebbero potuti risparmiare esattamente 19.858.120 euro. In più la Regione non avrebbe dovuto assegnare direttamente ad Arcea  (società partecipata al 49% dalla Regione stessa) la progettazione e questa non avrebbe dovuto assegnare a sua volta l’incarico al Consorzio 2050”.

I COSTI DI PROGETTAZIONE - Sembra suonare un campanello d'allarme, sui costi di un'opera ancora da realizzare ma per la quale sono già state spese cifre importanti, in fase di progettazione. “E' già stata superata ampiamente la soglia di 120 milioni di euro e nessun cantiere è stato mai aperto” ricordano i Comitati che poi si pongono anche un interrogativo. “Perché la magistratura ha chiamato in giudizio solo la Giunta Storace, quando tra gli imputati ci sono dirigenti delle Amministrazioni Regionali, in primis quella di Marrazzo, passati poi in tutte le successive Giunte?”

L'IMPATTO AMBIENTALE - Secondo gli attivisti, questi dirigenti  “omettendo i controlli dovuti, hanno usato e acquisito la progettazione dell'Arcea”. Inoltre le Giunte Polverini e Zingaretti, hanno perfino resuscitato e approvato il progetto del tratto Roma-Fiumicino - Tor de Cenci, con una Verifica d'Impatto Ambientale (VIA) non più idonea.  Il territorio coinvolto un tempo era un'area verde incolta, ma oggi  lì c'è il quartiere di Torrino Mezzocammino. Ci sono quasi 20mila abitanti, che rischiano di vivere sotto l'inferno dell'inquinamento acustico ed atmosferico  causato da un'autostrada che attraverserebbe le loro case”.

RITIRARE IL PROGETTO - La vicenda è nota nel territorio. Nell'estate del 2012, nel corso di una seduta straordinaria di Consiglio municipale sulla bretella A-12 -Tor de' Cenci, l'allora Assessore regionale  Malcotti presentò le carte  con il tracciato della bretella autostradale a12- Tor de'Cenci. Nel documento veniva rappresentato, davanti ad un centinaio di cittadini increduli, il percorso dell'infrastruttura viaria che  passava in un'area rurale. Quell'area rurale  però,  da quasi dieci anni è diventato il quartiere Torrino Mezzocammino. “Il cantiere non è stato ancora aperto. Prima che sia troppo tardi è ancora possibile fare un deciso passo indietro  per ritirare responsabilmente, e una volta per tutte, il progetto devastante e costoso dell'autostrada/bretella a pedaggio: Fare giustizia ora  - concludono i due Comitati - e non (forse) dopo che i privati si saranno intascati la quota parte di 468 milioni di euro pubblici attualmente stanziati.

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