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Eur Laurentina / Viale Ignazio Silone

Laurentino: "Luca Ferreri non ha mai visitato il nostro quartiere"

Secondo il Consiglio di Quartiere i residenti del Laurentino sono "disgustati ed offesi dagli articoli pubblicati in questi giorni" a seguito dell'uscita del film "Pezzi"

 

Il Laurentino, come quartiere, affonda le sue radici nella discutibile scelta architettonica di emulare l'urbanistica scandinava, trapantiandola in un'area periferica della Capitale.
Un'opzione per certi versi scriteriata, che tuttavia ha comportato un rinsavimento complessivo, da parte di un'amministrazione che, negli ultimi anni, si è impegnata non poco sul fronte del suo risanamento.
 
LE TRASFORMAZIONI URBANISTICHE - Abbattuti i ponti più fatiscenti, è incominciata, con la lentezza che caratterizza la traduzione pratica dei buoni propositi, la riqualificazione del quadrante. E così "il Laurentino dopo i ponti", ha cominciato a prendere forma. Con la sistemazione di via Sapori, arricchita di giardini come fosse un grande boulevard; l'apertura del centro policulturale Elsa Morante, che ospita, tra l'altro, il teatro più grande del Municipio; le varie bonifiche realizzate sulle aree verdi restituite ai residenti. E con la realizzazione di un'infrastruttura tranviaria, il filobus che, quando sarà attivato, si affiancherà alla fermata della metro B Eur-Laurentina. In sostanza, negli ultimi anni, non si è fatto poco per cambiare il volto di un quartiere che, agli occhi dei romani, è risultato spesso appiattito su uno stereotipo poco edificante.
 
IL FILM PEZZI - In questi giorni, tuttavia, l'uscita del film "Pezzi", in gara al Festival del Cinema di Roma nella sezione Prospettive Italia, ha riacceso l'attenzione dei media, sul Laurentino. Ma nel descrivere le vite violente, segnate da un irrinunciabile consumo di cocaina, e nel dipingere le ambientazioni nelle quali queste esistenze si incastonano, manca qualcosa. Ed il Consiglio di Quartiere di Fonte Laurentino Ostiense, attraverso un comunicato, non ha potuto esimersi dal farlo notare.
 
DISGUSTATI ED OFFESI - "I Cittadini del quartiere sono disgustati ed offesi dagli articoli pubblicati da alcune testate in questi giorni, utilizzando un documentario diretto da Luca Ferreri il quale, evidentemente, non ha mai visitato il nostro quartiere -  si legge in una nota diramata dal CdQ -Bastava che facesse 20 passi a piedi per trovarsi nel Centro Culturale Elsa Morante costato oltre 5 milioni di euro altrettanti sono i fondi che sono stati utilizzati per la demolizione dei ponti".
 
MUTATO CONTESTO SOCIALE - Oltre alle trasformazioni urbanistiche, c'è un'altro aspetto, secondo Maurizio Filipponi, tra i portavoce del CdQ, che non rende giustizia al quartiere. La mutata situazione sul piano sociale. "Non entriamo nelle vicende personali dei protagonisti che appartengono alla loro vita privata per la quale nutriamo rispetto - si legge ancora nella nota- ma Laurentino Fonte Ostiense oggi è tutta un'altra storia. E' un quartiere (peraltro unico ad essere ancora identificato con il numero del Piano di Zona "38") dove vivono molti ragazzi che non si sentono degli sfigati, è un luogo come tanti dentro la nostra città e ci dispiace che il Sindaco di Roma Gianni Alemanno non abbia preso posizione. Dopo 30 anni  - conclude la nota - il Laurentino Fonte Ostiense ha fatto passi giganteschi sulla via del progresso sociale". Ed anche su quello urbanistico e trasportistico ci sentiamo, sommessamente, di aggiungere. D'altra parte, non da oggi.
 

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