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Tre Fontane: marito la costringe a prostituirsi, salvata

La donna è stata salvata grazie a un controllo, durante il quale gli agenti hanno visto l'uomo in atteggiamenti violenti. A quel punto la donna ha trovato il coraggio di denunciare

Una donna era costretta dal marito a prostituirsi con minacce e percosse ma ieri il suo incubo fortunatamente è finito.
Gli agenti del G.S.S.U. diretti dal comandante Maurizio Maggi durante un normale controllo in zona Tre Fontane all’Eur, hanno sorpreso l’uomo in atteggiamenti violenti proprio mentre obbligava la donna a consegnargli l’incasso delle prestazioni. Incoraggiata dall’intervento della Polizia Locale la vittima trova la forza di denunciare il suo sfruttatore. Il marito è ora nel carcere di Regina Coeli e dovrà rispondere dei reati di sfruttamento della prostituzione e riduzione in
schiavitù.

Questa storia di violenza e abusi è iniziata in Albania, dove  il marito aguzzino, un uomo di quarantadue anni, la costringeva con la violenza a prostituirsi. Minacce,
percosse e stupri erano gli strumenti utilizzati per controllarla annullando ogni sua volontà. Disperata, dopo aver affidato i suoi due figli a un parente, la donna decise di fuggire in Italia per raggiungere alcuni familiari. Sono proprio questi a informare la trentasettenne che il marito ha denunciato la sua scomparsa alle autorità albanesi. Pensando che i suoi figli possano essere in pericolo la donna contatta l’aguzzino e gli fornisce il suo recapito nella Capitale. Per lei ricominciò l’inferno: raggiuntala in Italia, l’uomo la minaccia di morte e la costringe di nuovo alla prostituzione, stavolta sui marciapiedi romani dove è stata salvata.
 

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