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Martedì, 23 Aprile 2024
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Manutenzione del verde in cambio di sgravi fiscali: la proposta riparte dal IX

Dal Municipio più verde di Roma riparte l'offensiva per il "baratto amministrativo"

La pronuncia del Consiglio di Stato sulla determina che imbrigliava i volontari restituisce coraggio a comitati, associazioni e semplici cittadini. Il giudice amministrativo di secondo grado, ha sospeso gli effetti di quell'atto che, dall'agosto del 2017, mortificava l'iniziativa privata e collettiva. Per scartavetrare e ridipingere una panchina malandata bisognava chiedere un permesso, aspettare trenta giorni e sottoscrivere un'assicurazione. Decisamente troppo per chi, oltre a pagare le tasse, desiderava sacrificare il tempo libero per migliorare giardini ed arredi pubblici.

Il regolamento per la gestione dei beni comuni

La decisione del Consiglio di Stato riapre una partita che sembrava chiusa. Ed in attesa che il TAR si esprima nel merito della determina dirigenziale contestata, il mondo del volontariato torna farsi sentire. Ad onor del vero, una parte di questi comitati aveva continuato a darsi da fare per contrastare l'iniziativa assunta dal Dipartimento Ambiente e mai messa in discussione dal Campidoglio. Più di novemila cittadini hanno sottoscritto una delibera d'iniziativa popolare che punta a redigere un regolamento trasparente e condiviso per la gestione dei beni comuni.

Una proposta ferma nei cassetti

Altri cittadini, come quelli che fanno parte del Coordinamento dei Comitati di Quartiere del IX Municipio, hanno rispolverato una proposta rimasta troppo tempo nei cassetti. "Nel nostro territorio ci sono 4,5 milioni di metri quadrati di verde ed un solo giardiniere" è tornato a far notare il Coordinamento dei CdQ. Per manutenere una tale superficie è giocoforza necessario inventare sinergie. Come quella, più volte suggerita, del baratto amministrativo (articolo 190 del dlgs 50/2016) . Una misura, già prevista nello Sblocca Italia, che in alcune città è già stata adottata. In sostanza si tratta di ottenere sconti o esenzioni fiscali in cambio d'interventi concordati con l'amministrazione.

Cos'è il baratto amministrativo

L'articolo 190 del dlgs 50/2016:  "Gli enti territoriali possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di contratti di partenariato sociale, sulla base di progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione ad un preciso ambito territoriale. I contratti possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze o strade, ovvero la loro valorizzazione mediante iniziative culturali di vario genere, interventi di decoro urbano, di recupero e riuso con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati. In relazione alla tipologia degli interventi, gli enti territoriali individuano riduzioni o esenzioni di tributi corrispondenti al tipo di attività svolta dal privato o dalla associazione ovvero comunque utili alla comunità di riferimento in un'ottica di recupero del valore sociale della partecipazione dei cittadini alla stessa".

Un auspicabile cambio di direzione

"In più occasioni siamo su questo tema stati osteggiati e beffeggiati - ricorda il Coordinamento dei Comitati di Quartiere - ed ancora oggi dopo una mozione approvata in Municipio IX, nessun passo avanti è stato fatto, come sempre, un'apparente volontà non si è mai tradotta in atti concreti".  Nel frattempo era arrivata una determina dirigenziale che "anzichè stimolare e incentivare la partecipazione, anzichè premiarla per far accrescere il senso civico, la mortifica". Una doccia fredda che il provvedimento cautelare del Consiglio di Stato rimette in discussione. "Il nostro auspicio - conclude il Coordinamento dei CdQ del Municipio IX - è che questa pronuncia segni l'inizio di un ripensamento della Amministrazione sulle politiche sino ad oggi attuate sulla tutela dei beni comuni e sul volontariato civico".

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