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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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F1: Flammini rassicura, ma le polemiche ambientalisti, comitati e Lega rimangono

L'organizzazione del futuro Gran Premio di Roma di Formula Uno non ritarderà la realizzazione del Centro di preparazione paralimpica delle Tre Fontane

Ancora polemiche, dubbi e perplessità sulla Formula 1 Roma. Flammini tranquillizza, i comitati insorgono e la Lega affonda critiche al progetto e allo stesso Alemanno.

Il presidente del Comitato italiano paralimpico (Cip), Luca Pancalli, e Maurizio Flammini, presidente di Fg Group, società responsabile del progetto del Gran Premio, al termine di un incontro hanno dichiarato che l'organizzazione del futuro Gran Premio di Roma di Formula Uno non ritarderà la realizzazione del Centro di preparazione paralimpica delle Tre Fontane, previsto stessa zona della capitale interessata dal nuovo circuito.

"CIP e FG GROUP - si legge in una nota - concordano sulla necessità di scongiurare ogni eventuale pericolo di ritardi nella realizzazione del Centro, in funzione del progetto del GP di Roma. Ciò non è sinora accaduto e non dovrà accadere in futuro". "Maurizio Flammini, ringraziando Pancalli della costruttiva collaborazione, ha confermato che il CIP non perderà neanche un metro quadro dell'area già oggi utilizzata per l'attività sportiva - prosegue il comunicato -. Qualora il progetto del Gran Premio di F1 verrà approvato, FG Group si impegnerà a supportare concretamente la realizzazione delle strutture del CIP, secondo gli accordi raggiunti precedentemente, che diventeranno definitivi in breve tempo: presumibilmente i dettagli saranno stabiliti entro la fine dell'anno."

Dure critiche a Flammini arrivano dalla Lega: "Leggendo le dichiarazioni di Flammini, relative alla realizzazione del Centro preparazione paralimpica delle Tre Fontane "in funzione del progetto del Gp di Roma", si ha la sensazione di trovarsi davanti al sindaco, o forse al padrone di Roma". Lo afferma Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e coordinatore del Movimento giovani padani dopo l'incontro tra il presidente del Comitato italiano paralimpico (Cip), Luca Pancalli, e Maurizio Flammini, presidente di Fg Group. "Nonostante usi l'astuzia di mettere in forse , e questo accade per la prima volta , l'approvazione de progetto del Gran Premio, nella realtà Flammini - spiega Grimoldi - scandisce i tempi dei lavori e dei progetti come fosse il primo cittadino di Roma. Ormai è lui il vero direttore dei lavori, e la politica tace in maniera preoccupante. Se Alemanno vuol dimostrare di essere il vero sindaco, allora dica no alle volumetrie nel quartiere vincolatissimo dell'Eur, dica no all'utilizzo di soldi pubblici per l'adeguamento delle strade e dica, più semplicemente, no a questo progetto. Aveva promesso un passo indietro nel caso in cui la gara avesse ostacolato Monza: il presidente dell'Autodromo di Monza gli ha fatto sapere chiaramente che la convivenza non è possibile e che i numeri sparati da Flammini sono immaginifici. Quindi?". "Da Flammini - conclude Grimoldi - attendiamo ancora la riconvocazione della conferenza stampa di presentazione del nuovo progetto. E non sarà con l'eliminazione di qualche metro cubo che ci conquisterà l'appoggio dei romani".

Maria Cristina Lattanzi del Comitato Salute e Ambiente Eur non ostenta serenità: "Dopo il gran polverone durato un anno e mezzo, ancora nessuna certezza sui costi e sui vantaggi del Gran Premio di Formula 1 all'Eur. Dalla prima conferenza dei servizi indetta finalmente dal Comune di Roma pare che sia emersa l'inopportunità di costruire residenziale alle Tre Fontane, ma risulta anche che il residenziale si voglia spostarlo altrove, ma sempre all'Eur".

"Rimane inaccettabile - spiega Lattanzi - che si continui a pensare di poter realizzare commerciale, direzionale e tutto quanto serve per rendere possibile l'evento Formula 1 in una zona con svariati vincoli e in mezzo ai Parchi riconosciuti come "bene culturale", spacciando un piccolo sconto di cubatura come uno stop alla speculazione edilizia. La sostanza non cambia: secondo il sindaco e Flammini l'evento Formula 1 doveva essere a costo zero per la città e a impatto zero per l'ambiente; invece viene finanziato con cubature, che in parte rimangono alle Tre Fontane e in parte sono destinate ad atterrare in qualche altra zona".
"Sarebbe doppiamente scandaloso se poi le cubature tolte alle Tre Fontane fossero realizzate nell'area dell'ex Velodromo, magari con la scusa di incrementare gli oneri concessori, e se poi gli oneri concessori fossero utilizzati proprio per pagare la costruzione del nuovo ponte delle Tre Fontane, inutile per la mobilità al collasso della Colombo ma indispensabile per la Formula 1. Il Velodromo olimpico fu raso al suolo, invece che recuperato, mentre era ancora vincolato e tuttora l'area deve essere considerata vincolata e da utilizzare per scopi di pubblico interesse. Altro che palazzine! Dopo tanti errori e orrori urbanistici - conclude Lattanzi - l'Eur non può pagare anche la Formula 1 con ulteriore cementificazione e la definitiva paralisi del traffico."

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