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Laurentino Torrino / Via Renato Togni

Dalla stampa 3D al laboratorio di giornalismo, così rinasce l'ex materna di Decima

Chiusa dal 2016, è al centro di un bando da 800mila euro e nelle intenzioni dei residenti e del Municipio dovrebbe diventare uno spazio aggregativo per giovani dai 10 ai 17 anni

Aule studio, una biblioteca digitale, un laboratorio di giornalismo, spazi per iniziative culturali, un "fab lab" con stampante 3D per realizzare oggetti utili per le scuole del territorio. E' questo il destino dell'ex scuola materna "Scuola dei Lillà" di via Renato Togni a Decima, nel IX municipio. Sempre che l'associazione "Decima 50", insieme ad altre realtà del quartiere, si aggiudichi il bando promosso dall'impresa sociale "Con i Bambini" per la creazione di spazi aggregativi dedicati ai giovani. 

Nei giorni scorsi si era scatenata la polemica politica intorno alla decisione della giunta Di Salvo di mettersi al fianco dell'associazione di quartiere per trasformare quella che fino al 2016 era una scuola d'infanzia in un centro giovanile. Una decisione "che andava discussa nelle commissioni e in consiglio" chiedeva Fratelli d'Italia, che accusava poi l'amministrazione del IX di "aver praticamente affidato direttamente gli spazi". Per il partito di Giorgia Meloni nel parlamentino al Laurentino bisognava impegnarsi a mantenere la vocazione scolastica dell'edificio, chiuso per mancanza di iscrizioni da sei anni, vandalizzato e incendiato. L'intenzione era quella di istituire il tempo pieno con il servizio mensa, motivo principale della fuga di bambini. 

L'assessora alle Politiche Giovanili del IX, Ludovica Tranquilli, sentita da RomaToday spiega il punto di vista del Municipio rispetto alla vicenda: "Non c'è alcuna attribuzione diretta degli spazi all'associazione - replica - perché loro hanno partecipato ad un bando e noi siamo loro partner, senza spendere un euro. Inoltre la gestione sarebbe di dieci anni. Dall'associazione e dal comitato di quartiere di Decima da tempo ci arriva la richiesta di aprire uno spazio aggregativo nel quartiere, questo bando è un'occasione che andava sfruttata, speriamo vada bene. Ma in ogni caso, lì una scuola non ci sarà, perché non c'è richiesta da parte della popolazione". Certo, i fondi andrebbero trovati altrove e il percorso politico per arrivarci probabilmente sarà diverso, ma con un risultato presumibilmente identico. "Anche perchè il comune sta finanziando la creazione di un centro giovanile per ogni municipio - conclude Tranquilli - quindi c'è anche questa possibilità". 

Sul tema è intervenuta anche la stessa "Decima 50", replicando alle polemiche del centrodestra: "Nel 2017 c'è stata un'assemblea pubblica nel quartiere - ricorda il direttivo - per verificare l'effettiva necessità di una scuola materna all'interno del quartiere. Gli esiti sono stati negativi a causa dello scarso numero di bambini. Scelta confermata analizzando gli iscritti in anagrafe al 31 dicembre 2021 sugli open-data del comune nella zona urbanistica di riferimento: il calo demografico è evidente, perché si passa da 307 bambini di 5 anni ai 202 di meno di un anno". 

"Decima 50 ha quindi deciso di impegnarsi, insieme ad altri quattro partner qualificati - si legge sempre nella nota - , in una proposta di progetto che fosse efficace per il quartiere, innovativa e sostenibile nel tempo, anche dopo il periodo di finanziamento. Tutte le enormi energie che abbiamo dedicato alla redazione del bando, sottraendole al nostro lavoro e tempo libero, hanno l’unico obiettivo di realizzare, con l’aiuto del finanziamento e senza utilizzare fondi del municipio, un servizio che serva veramente al quartiere per sviluppare programmi di educazione civica per i giovani affinché simili atti vandalici non debbano più accadere". La manutenzione straordinaria resterebbe in carico al Municipio, così come la manutenzione dell’area verde limitrofa. Tutto il resto (manutenzione ordinaria, utenze, assicurazione gestione struttura) è a carico dell’associazione, qualora dovesse vincere il bando. La cifra complessiva per la quale Decima 50 concorre è poco più di 800.000 euro. 
 

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