rotate-mobile
Laurentino Laurentina / Via Laurentina

La discarica sulla Laurentina, parlano i proprietari: "Non smaltiremo rifiuti solidi. Vi spieghiamo perché"

Dopo la manifestazione di protesta del 5 febbraio l'ente locale, i comitati e Co.r.t.a.c. hanno lavorato a un documento condiviso relativo all'ampliamento del sito a Vallerano, ma alla fine l'azienda ha avanzato delle perplessità

L’ampliamento della discarica di inerti al chilometro 11 della via Laurentina continua a tenere banco tra i corridoi del Municipio IX, ma non solo. Ambientalisti e associazioni sono sul piede di guerra e al momento il tentativo dell’ente locale di fare da “paciere” non sembra stia funzionando: il patto territoriale presentato in commissione Ambiente il 23 febbraio non è stato siglato dalla Co.R.T.A.C. e adesso si attendono le loro contro-proposte.

L'opposizione del territorio

Tornando alle origini del contendere, bisogna ricordare che sabato 5 febbraio i cittadini di Vallerano, Casal Fattoria, Torretta e Fonte Laurentina insieme al circolo Legambiente dell’Agro Romano meridionale hanno manifestato contro l’autorizzazione concessa dalla Regione Lazio per raddoppiare la capacità di conferimento del sito, creato dieci anni fa, che accoglie prevalentemente rifiuti inerti frutto di costruzioni e demolizioni. Un ok partito ufficialmente il 21 dicembre 2021 dopo oltre un anno di conferenze dei servizi e tavoli tecnici ai quali hanno preso parte numerosi uffici della Pisana e di Roma Capitale, ma non le associazioni ambientaliste e tanto meno i comitati di quartiere. Nelle ultime due settimane i singoli comitati di quartiere, il coordinamento dei comitati e il circolo ambientalista presieduto da Massimiliano Coppola, insieme al municipio e alla Co.R.T.A.C. hanno lavorato ad un accordo. 

Il ruolo del IX Municipio

Il municipio in particolare ha deciso di ricoprire un ruolo di intermediatore tra la ditta, parte del gruppo Seipa e la cittadinanza preoccupata per questo raddoppio, considerata la vicinanza di luoghi sensibili come asili e scuole primarie. Ma c’è di più: dal parlamentino del IX si vuole scongiurare che il sito dell’ex Covalca diventi una discarica di rifiuti solidi urbani, trovandosi nella lista delle aree bianche della Città Metropolitana.

Perché il patto è saltato (per ora)

Il patto territoriale, si diceva, non è stato firmato da tutte le parti. “La situazione è mutata – spiega a RomaToday Manuel Gagliardi, presidente della commissione Ambiente – perché il documento iniziale è stato ristrutturato e reso più stringente dall’assessore Lepidini. Per questo la ditta si è irrigidita e in commissione ha dichiarato che non lo firmerà così com’è, ma ci farà avere le sue osservazioni. A questo punto abbiamo deciso di convocare un tavolo separato, non un’altra commissione”. Ma quali sono i punti che non sono stati accettati dalla ditta? “Uno è relativo all’accesso all’impianto di un gruppo stabilito di cittadini – prosegue il dem – una sorta di comitato, senza preavviso. L’altro è quello che chiede una tempistica certa di concessione con l’assessore che vuole inserire il passaggio nel dispositivo regionale, scrivendo che l’attività può arrivare massimo a sei anni. Mi viene il dubbio, se la Co.R.T.A.C. non ha voluto firmare il patto in commissione, che non abbia preso parte alla stesura finale”. Per Gagliardi “la Regione è titolare dell’emissione e non so quanto sia disposta a ridurre i tempi. La stessa società dice che chiuderebbe l’invaso in tre anni dipendesse da loro, ma non possono garantire i tempi”.

Come (e dove) verrà scelta la discarica per i rifiuti di Roma prevista da Gualtieri?

L'ottimismo dell'assessore

“Nessuno vuole sottrarre agli organismi competenti la funzione di controllo, è solo un’opportunità di accedere e visionare l’impianto, tutto disciplinato da un accordo tra le parti”. A dirlo è l’assessore Lepidini, interpellato da RomaToday sullo stato dell’arte: “Credo si possa superare questa perplessità – continua – mentre sull’altra osservazione fatta dalla Co.R.T.A.C. relativa alle tempistiche certe, si era concordato insieme a loro per i sei anni, anzi proponevano anche meno. Ma adesso si pensa che ci siano fattori imponderabili per i cui i tempi non sono più prevedibili. L’impegno per superare queste criticità c’è, scriveremo un patto maturo, solido, condiviso”.

Le parole dei gestori della discarica

Da parte del gruppo Seipa, di cui fa parte la Co.R.T.A.C., non sembra però ci sia l’intenzione di cedere su determinati punti: “L’azienda ha già dichiarato le sue attività industriali e ha presentato un piano di recupero del sito – fa sapere alla nostra testata Giorgio Mottironi, Innovation Manager della Seipa – ed è stato già approvato dalla Regione. Vorrei ricordare che il sito dell’ex Covalca è stato rilevato da noi quando era nel degrado totale, inaccessibile e pericoloso. Lo abbiamo rimesso a nuovo, riqualificato. Spesso ci troviamo anche a portare via l’immondizia lasciata lungo la strada, ma non è di nostra competenza”. Insomma, il messaggio è chiaro: abbiamo fatto e stiamo facendo tutto il possibile per arrivare a un recupero dell’area. “Sottolineo poi – continua Mottironi – che ad arrivare sono esclusivamente inerti, attività principale del gruppo. Non abbiamo altri interessi né linee di investimento ulteriori”. Niente rifiuti solidi urbani, dunque. Anche perché “i proprietari del gruppo vivono in quella zona – fa sapere il manager – e hanno interessi agricoli e allevamenti. Non si metterebbero mai una discarica di Rsu dentro casa, non avrebbe senso. Tra l’altro avremmo potuto proporci essendosi aperta recentemente una procedura istituzionale per candidare i propri invasi, ma non abbiamo partecipato”. Infine sulla richiesta dei comitati di accedere all’impianto: “E' un problema avere accesso a un sito industriale in qualsiasi momento – conclude Mottironi - . In ogni caso l’azienda lavora nel massimo rispetto della trasparenza, pubblica le certificazioni sul sito, ha tutte le certificazioni ISO fatte in Italia, collabora con Enea nella realizzazione delle schede sui materiali riciclati. Volendo lavorare in serenità, opera in trasparenza”. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La discarica sulla Laurentina, parlano i proprietari: "Non smaltiremo rifiuti solidi. Vi spieghiamo perché"

RomaToday è in caricamento