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Laurentino Laurentina / Via Laurentina

Cimitero Laurentino, gli scavi archeologici rallentano l’ampliamento: "Persi anni, ora si proceda senza intoppi"

Mancano ancora indagini archeologiche ed intervento di valorizzazione della piscina romana, già prospettato nel 2014. De Priamo (FdI): "Monitoriamo per evitare altri ritardi"

Serve un ossario. Ed anche più spazio per accogliere le salme che arrivano da Roma Sud. Perché il cimitero Laurentino possa ampliarsi, però, è necessario che siano prima terminate le indagini archeologiche rimaste in sospeso per anni.

Le esumazioni sono ferme, le ossa dei defunti sono stipate in container in attesa di nuovi loculi. Ogni tanto, a seguito delle forti piogge, le sepolture sistemate a terra sprofondano. E soprattutto gli spazi non sono più sufficienti ad accogliere un bacino enorme di romani che, ormai, scelgono di seppellire i propri cari nei comuni limitrofi, ad esempio in quello di Fiumicino. L’ampliamento del camposanto è dunque inevitabile e se ne parla da anni. Finora con scarsi risultati.

La commissione Ambiente

Il Campidoglio è tornato però ad interessarsi del tema. Ad un anno di distanza da un consiglio straordinario dedicato al cimitero Laurentino, Roma Capitale ha messo virtualmente attorno ad un tavolo tutti gli attori interessati al tema del  suo completamento. Dalle Sovrintendenze all’Ama, la commissione Ambiente che si è svolta il 27 gennaio ha avuto il merito di riportare l’attenzione sul destino del terzo cimitero romano.

Le indagini archeologiche

Gli espropri anni fa ipotizzati sono fermi. Al momento quindi, l’ampliamento, è solo all’interno dell’attuale perimetro. Tutto ruota però intorno alle indagini archeologiche ed alla valorizzazione di una vasca romana. E’ molto grande, con dimensioni che si aggirano sui 50 metri di lunghezza e 20 di larghezza. Resterà interrata “per proteggerla” ha spiegato il funzionario della Sovrintendenza capitolina intervenuto in commissione, ma sarà valorizzata attraverso una sua riproduzione in superficie e, ha chiarito l’archeologo, “mediante la sistemazione di apposita segnaletica utile a descriverne l’importanza”. Prima però avverranno i nuovi scavi, su oltre 2mila metri quadrati di superficie, nell’area destinata al cosiddetto ampliamento. 

Luci e ombre

Tempi? “Dipenderà da cosa troviamo sotto terra” ha ammesso il funzionario della Sovrintendenza. Ma potrebbero bastare sei mesi. “Non dobbiamo perdere altro tempo perché almeno tre anni sono stati sprecati – ha obiettato il capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo – ora dobbiamo monitorare affinchè non s’indugi oltre e quindi, ad esempio, siano messi in bilancio tutti i fondi necessari per procedere con i lavori”.

Sulle ragioni dei ritardi che hanno caratterizzato gli ultimi anni, le cui conseguenze sono state pagate dai cittadini romani, la commissione Ambiente ha mantenuto i riflettori spenti. Ha prevalso la “soddisfazione per essere riusciti, con la commissione straordinaria che si è svolta ad inizio 2020, a riportare l’attenzione su questo cimitero” ha osservato il consigliere pentastellato Roberto Di Palma. Ma c’è ancora molto lavoro da fare.

Cosa serve per il completamento

L’avvio della nuova fase d’indagini archeologiche non deve far dimenticare quali sono gli obiettivi da perseguire per completare il cimitero. L’ingegnere Fabrizio Ippolito,responsabile della progettazione di Ama, li ha elencati. “Nel cimitero, aperto nel 2002, manca ancora un ossario ed è necessario costruirlo. Si potrebbe usare l’occasione dei nuovi scavi per verificarne la fattibilità” di fatto, quindi, il progetto ancora non esiste.

Sono invece state avviate le procedure per le esumazioni del campo destinato alle sepolture a terra. Anche in quel caso lo spazio è esaurito ma entro giugno partiranno questi interventi che consentiranno “nuove esumazioni già a novembre, forse anche un po’ prima” ha spiegato il dirigente di Ama. Invece “Si sta lavorando per la realizzazione di 400 locali ossario che serviranno per sistemare le cassette in giacenza presso il cimitero. Si presume fine lavori – ha chiarito Ama – per giugno 2021”. Entro l’estate quindi sono attese novità. E soprattutto sarà chiaro, a quel punto, se sarà possibile portare a completamento il terzo camposanto di Roma.

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