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Laurentino Laurentina / Via Fratelli Reiss Romoli

Bomba incendiaria a Giulio Dalmata: sotto choc la politica del IX municipio

Tanti attestati di solidarietà per la bomba incendiaria fatta esplodere ai danni dell'Associazione Nazionale di Giuliano Dalmata. Non è il primo grave gesto compiuto nel territorio contro gli esuli e le vittime delle foibe

La bomba incendiaria che ha rischiato di devastare la sede dell’Associazione  Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ha raggiunto un effetto: compattare gli animi dei residenti. Appresa la notizia, sono arrivati infatti  molti attestati di solidarietà da parte di cittadini ed istituzioni. Tutti d’accordo, nello stigmazzare il gesto. E nel chiedere l'individuazione dei responsabili.

UNA PAGINA DELLA STORIA CONDIVISA - “Questa notte qualcuno ha gettato una bomba incendiaria contro la sede dell’Ass. Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia nel quartiere Giuliano Dalmata – ha ricostruito la vicenda il Presidente Santoro - Solo grazie all’intervento dei vigili del fuoco e delle forze di polizia questo attentato non ha avuto conseguenze gravi”. All’associazione, alla sua presidente Donatella Schurzel e a tutti i cittadini del quartiere la mia e la vicinanza di tutto il Municipio IX. Fatti come questi dimostrano ancora una volta quanto ci sia bisogno di verità, di attenzione e di sensibilizzazione per una pagina della storia di questo Paese che sia finalmente condivisa ma che evidentemente a qualcuno ancora non va giù. Spero che i responsabili di questo atto così vile – ha concluso Santoro – siano presi al più presto e puniti”.

UN ATTO PREOCCUPANTE - Pasquale Calzetta, già Presidente dell’ex Municipio XII, ha definito  “la bomba incendiaria” come “un atto inaccettabile e molte preoccupante”. Prima di esprimere l’auspicio di una rapida individuazione dei resposnsabili di un incendio che “avrebbe potuto scatenare gravissimi danni e mettere in pericolo la vita delle molte famiglie della zona” Calzetta si dice “sconcerto che qualcuno possa ancora pensare di interrompere il processo di verità sulla tragedia della Foibe che da molti anni le varie amministrazioni pubbliche stanno portando avanti insieme alle associazioni”.

LE POTENZIALI CONSEGUENZE - Anche Matilde Spadaro, Assessore e Consigliere di passate amministrazioni, ha commentato in una nota l’episodio di domenica notte. “Chiedo sia fatta piena luce dagli inquirenti. L’attentato – ha sottolineato Spadaro – poteva avere conseguenze ben piu’ rilevanti qualora si fosse esteso ai locali dove sono conservati documenti e libri. La memoria della tragedia vissuta dagli abitanti del quartiere Giuliano-Dalmata e’ un patrimonio collettivo di grande importanza che da anni abbiamo condiviso e che abbiamo sostenuto con iniziative anche di carattere cittadino e nazionale. Pertanto confido nel lavoro che sapranno svolgere gli inquirenti affinche’ siano individuati I responsabili”.

I PRECEDENTI - L'episodio, non è il primo accorso nel quartiere dedicato ai cittadini di origine Giuliano Dalmata. Qualche anno fa, il monumento dello foibe loro dedicato, venne infatti imbrattato di vernice. Al gesto seguirono attestati di solidarietà. E nel tempo vennero strutturati appuntamenti per far conoscere il significato della Giornata del Ricordo. L'incendio di domenica sera, dimostra che il lavoro sin qui svolto dall'amministrazione, deve probabilmente andare avanti.

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