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Eur Laurentina / Largo Peter Benenson

Non solo Eur: il IX è a caccia di una sua identità grazie a eventi e rigenerazione urbana

Il consiglio municipale approva tre assi culturali tramite i quali creare un vero e proprio "marchio" di riconoscibilità. Si punta anche a recuperare l'ex scuola di via Lipparini

Il IX Municipio vuole delineare la sua identità e lo fa anche passando per la promozione culturale. Per questo nel giorno dedicato alle donna, l'8 marzo, si è svolto un consiglio municipale durante il quale sono state approvati tre assi principali per le politiche culturali del territorio. 

Il primo coinvolge le Case della Memoria (già ai tempi della giunta Santoro erano state istituite nei dieci centri anziani del municipio) e il museo che nei prossimi mesi dovrebbe aprire all'interno dell'ex vaccheria al Castellaccio, ma soprattutto viene istituita la giornata municipale della cultura, che sarà l'8 settembre come quella internazionale. "Vogliamo raccogliere le tante storie di chi è venuto a vivere qui - spiega la presidente del IX Titti Di Salvo - e farle circolare, metterle insieme in un sito web, far sì che diventino patrimonio collettivo coinvolgendo centri anziani, scuole e associazioni". 

In seconda battuta, il parlamentino di largo Benenson fa degli eventi ricorrenti uno strumento per rendere il territorio riconoscibile: dalle installazioni luminose nel periodo natalizio ("Le luci del Nono") alla creazione di un marchio, Made in Nono, da riconoscere alle imprese private che partecipano attivamente alla promozione di eventi culturali. E' in ballo, anche, l'organizzazione della prima "festa municipale della letteratura", con il contributo della consulta della cultura, Biblioteche di Roma e del circuito delle librerie e associazioni del IX. "Non è stato deciso - aggiunge Di Salvo - ma è presumibile che si terrà a ridosso della giornata della cultura e vogliamo sia un appuntamento fisso, per estendere il potenziale di 'Più libri, più liberi'". 

Infine, una politica degli spazi da recuperare e riconsegnare ai cittadini "per promuovere cultura e produrre cultura atteaverso il riutilizzo del patrimonio pubblico, vuoto e degradato" spiega ancora la minisindaca. Tra Spinaceto, Torrino e Laurentino non mancano i luoghi, come le scuole, completamente vuoti: "Non ci sono iscritti - conclude Di Salvo - ma ho già scritto al Campidoglio per rendere più flessibile il rapporto tra apertura di una sezione e numero di iscritti. Nelle scuole che hanno più spazi liberi si possono aprire ludoteche, biblioteche, orti sociali, progetti di pet terapia, trasformarle in poli culturali come nel caso dell'ex scuola di via Lipparini al Laurentino 28". 
  
 

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