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Spinaceto: alla scoperta della Consulta della Cultura

La Consulta della Cultura è una rete di 34 associazioni che opera nel territorio anche per “abbattere le barriere culturali”, attraverso iniziative che riescono a saldare l’aspetto analitico a quello pragmatico

Nel Municipio, ormai da quasi quindici anni, è presente una realtà di cui molti ignorano l’esistenza ma della quale sarebbe bene curarsi. Parliamo della Consulta della Cultura “un organismo propositivo e consultivo attraverso il quale il Comune può valorizzare e promuovere la partecipazione di organizzazioni impegnate nelle attività culturali rivolte a cittadini di ogni fascia d’età; attualmente ne fanno parte circa 34 associazioni” ci spiegano Cettina Quattrocchi e Filippo Cioffi, rispettivamente Consigliere e Vice Presidente della Consulta.  Si tratta di un network particolarmente industrioso, in grado di mettere in rete realtà differenti, come scuole, musei, associazioni culturali “per creare una maggior sinergia al fine di incentivare e creare una sorta di identità culturale del territorio” ci spiegano Cioffi e Quattrocchi.

DISLESSIA PARLIAMONE - Per capire nel concreto come opera la Consulta, basta tornare indietro di una settimana e risalire ad un riuscito appuntamento che si è svolto a Spinaceto, presso il Liceo Scientifico Ettore Majorana, martedì 24 settembre. In quell’occasione si è svolta la “terza giornata seminariale sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento, D.S.A., promossa dalla Consulta della Cultura del IX Municipio, nell’ambito del progetto ‘ Dislessia, parliamone..’ in collaborazione con l’A.I.D, Associazione Italiana Dislessia, il liceo Ettore Majorana e la rete interscolastica Scuoleinsieme . Il seminario,  tenuto dalla Dottoressa Luisa Lopez, formatore esperto dell’Aid, era rivolto alle insegnanti delle scuole secondarie di secondo livello al fine di approfondire ed affrontare le tematiche e metodologie relative alla dislessia – ci spiegano Quattrocchi e Cioffi - spesso abbinata ad altri disturbi quale disgrafia, discalculia e disortografia. Erano presenti oltre 100 insegnanti ma anche diversi genitori che hanno interagito con la docente con numerose domande.”

ABBATTERE LE BARRIERE CULTURALI - Un successo, dal punto di vista della partecipazione. A dimostrazione delle qualità organizzative della Consulta, ed in questo caso anche della dottoressa Quattrocchi, coordinatrice, ideatrice e responsabile del progetto “Dislessia Parliamone”, di cui in qualche passata occasione abbiamo scritto. Cosa c’entra la cultura con la dislessia? Semplice. “Fare cultura,nel nostro caso, significa anche informare e coinvolgere  i genitori su questo disturbo dell’apprendimento, perché i genitori, spesso, non conoscendo la natura di tali disturbi vivono uno stato di ansia pressante, non sapendo a chi rivolgersi e quali misure prendere” fanno notare Quattrocchi e Cioffi. E questo è possibile perché “la Consulta crede fermamente all’ Abbattimento delle Barriere Culturali, un’azione che tutti dobbiamo compiere per combattere ciò che impedisce pari opportunità alle persone. E’ un impegno – concludono Cioffi e Quattrocchi - affinchè l’istruzione prima, e la vita culturale poi, siano uguali per tutti”. Un obiettivo pienamente condivisibile che la Consulta, attraverso il progetto Dislessia Parliamone, ha saputo trasferire da un piano ideale, ad uno strettamente pragmatico ed operativo. A costo zero. Da applausi.

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