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Dimensionamento scolastico. C’è stata condivisione?

Secondo Calzetta si sono ascoltati tutti i dirigenti scolastici. Ma Siracusa lamenta scarsa disponibilità verso i genitori

Il presidente del Municipio Pasquale Calzetta, da una parte.  Federico Siracusa, vice presidente del Consiglio Municipale, dall’altra.

Posizioni contrapposte, tra le massime cariche dell’amministrazione municipale, su un tema importante: il coinvolgimento dei cittadini.
La materia in oggetto, se ne è scritto molto in questi giorni, è il dimensionamento scolastico.


Laddove Siracusa dichiara che “La protesta portata avanti dal 75° Circolo Didattico Eur e Ferratella si sta espandendo a macchia di leopardo- mentre - la politica si chiude a riccio senza aprirsi alla società civile”, dall’altra sponda istituzionale arriva una secca risposta.

"Il disegno del Municipio XII sul dimensionamento scolastico è frutto di un confronto con tutte le realtà scolastiche del territorio: su questo tema c’è stato un dialogo con i dirigenti degli istituti” ha infatti recentemente dichiarato il presidente Calzetta.

Ma oltre al dialogo con i dirigenti scolastici, gli altri attori coinvolti nella vicenda, ovvero i genitori degli studenti, sono stati coinvolti?

"Oggi ci vengono presentate delle esigenze specifiche – prosegue nella sua nota Calzetta - soprattutto da parte dei genitori. Stiamo valutando le proposte avanzate e la loro effettiva realizzabilità. Auspichiamo che le famiglie comprendano che le valutazioni devono tenere conto di diversi fattori: dei flussi scolastici, dei bacini di utenza, e che è necessario considerare il quadro complessivo della situazione scolastica del territorio".

Ma d’altra parte Siracusa ricorda che “è’ stata appena presentata una petizione record, con 1099 firme per richiedere al Municipio XII, al Comune di Roma ed alla Provincia di Roma di salvare le scuole al di fuori del Grande Raccordo Anulare dall’irrazionale e coatto accorpamento di scuole che viene portato avanti senza alcun dialogo con le istituzioni scolastiche del territorio e le famiglie coinvolte”.

Chi avrà ragione? C’è stato effettivamente una condivisione, nelle scelte di accorpamento, con le famiglie degli studenti? E, da un altro angolo di prospettiva, i genitori, sono un interlocutore omogeneo? Difficile valutarlo. Resta una scelta, effetto di un piano d’accorpamento più complessivo, che si potrà valutare meglio considerandone l’applicazione. Magari, in un prossimo futuro.
 

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