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Decima: chiude l’ufficio postale

In allarme i residenti, preoccupati per la decisione di chiudere l'ufficio postale di Via Piana del Montorio. Ed intanto, grazie al gruppo UDC, molto radicato nel quartiere, viene promossa una petizione popolare

Via Piana del Montorio è una stradina decisamente poco visibile.


Uno storico ufficio postale. Situata a pochi metri dall’incrocio tra via di Decima e via Camillo Sabbatini, per gli storici abitanti del quartiere ha acquisito un valore particolare. Dettato principalmente da ragioni affettive, poiché in ordine alla funzionalità della struttura, alcuni rilievi andrebbero mossi. Tra questi, e non certo a causa delle Poste Italiane, va senz’altro annoverato il fatto che, gli uffici in questione, non risultano raggiungibili dai mezzi privati. E questo a causa di una segnaletica stradale di dubbia liceità, con insegne dalle dimensioni visibilmente ridotte, presumibilmente realizzate da qualche residente infastidito dall’andirivieni di auto e motorini che un tempo percorrevano la strada verso gli uffici postali.

Le ragioni dei cittadini. Ma si diceva che, quella sede, ha un valore affettivo per i residenti. E probabilmente anche partendo da questa considerazione che il gruppo consiliare UDC ha promosso, con la collaborazione di Sergio Dobrovich, già presidente del CdQ Decima Torrino, una petizione popolare. “Abbiamo appreso la notizia di un imminente spostamento al SIC – il centro commerciale del Torrino Nord - degli uffici postali di Via Piana di Montorio e di conseguenza - cerchiamo di sostenere le ragioni dei cittadini, soprattutto di quelli più anziani, sorpresi ed allarmati dalla perdita di un servizio essenziale, consolidato e storico”. Con questa nota Francesca Barbato ed Agostino Colapicchione, consiglieri UDC al Municipio XII, insieme al già citato Dobrovich, hanno ufficializzato il proprio interessamento, già reso operativo da qualche giorno, in favore dei residenti di Decima.

Raccolta firme. “A tal fine – proseguono i tre – si è costituito un comitato promotore a difesa del servizio e si è promossa una raccolta firme presso i principali esercizi commerciali del quartiere, per chiedere che almeno un presidio delle Poste rimanga nelle vicinanze. Ovviamente – aggiungono – siamo consapevoli che la Società può prendere in totale autonomia, e secondo le proprie valutazioni di convenienza logistica e commerciale, le decisioni sulla dislocazione territoriale delle proprie sedi, ma auspichiamo la volontà da parte di Poste SpA di avviare un confronto costruttivo con il territorio.”

Insegne posticce. Una preoccupazione condivisibile. Legata al mantenimento di una struttura che, si diceva, nel quartiere ha una sua tradizione. Non sappiamo per quale motivo le Poste Italiane abbiano deciso di chiudere quest’ufficio di zona. E non siamo certi che le insegne posticce che impediscono il transito sulla via, abbiano causato un’indebita diminuzione delle utenze. Provocando ricadute negative anche sui pochi esercizi commerciali che insistono sulla strada. Sarebbe un peccato che fosse quella la vera ragione della chiusura dell’ufficio postale.  Ma ci auguriamo che, il gruppo UDC, così presente sul territorio, vigili anche su questo aspetto. Nel frattempo, la raccolta firme continue.
 

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