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Spinaceto:sulla Città del Rugby il Municipio è lasciato all’oscuro

Quasi ultimati i lavori per la piscina ed il palaghiaccio del PVQ. Ma sul rugby ancora nessun chiarimento. Massaro (PDL) “Non c’è collaborazione col Comune. Alle mie convocazioni neppure rispondono”

Domani sarà una giornata importante, per i tanti appassionati del rugby. Allo stadio Flaminio, infatti, andrà di scena la partita, valida per il Sei Nazioni, Italia Galles. Una sfida avvincente, cui si riversano anche molte aspettative, dopo la recente sconfitta dei Blues, ad opera della formazione allenata da Jacques Brunel, domani priva del capitano Parisse.

IL SETTORE GIOVANILE - Ma per far crescere uno sport, che come popolarità registra crescenti livelli di entusiasmo, è necessario anche sviluppare il settore giovanile. Con questa finalità, a Spinaceto, alcuni anni fa venne assegnata una consistente fetta del parco di via Renzini, per farvi realizzare una pista di pattinaggio ed un impianto sportivo dedicato alla palla ovale. Venne pomposamente denominato, quel Punto Verde Qualità, la Città del Rugby, ma come abbiamo già raccontato, al Rugby è stato dato veramente poco spazio
LA CITTA’ DEL RUGBY - Per avere delucidazioni sul progetto, lunedì 18 il Presidente della Commissione Sport Pietrangelo Massaro, aveva convocato “il direttore dell’ufficio temporaneo di scopo e sviluppo dei PVQ, quindi il Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale, con una precisa ragione – ci spiega -  avere delucidazioni sulla situazione della Città del rugby, per capire quale fosse lo stato di avanzamento dei lavori, i tempi previsti per il termine degli stessi ed anche per avere informazioni sugli elementi strutturali del progetto”.

LA RICERCA DI INFORMAZIONI - L’incontro, purtroppo, è andato deserto. “Alla Commissione  Sport non si è presentato nessuno di quell’ufficio e le uniche informazioni di cui dispongo, risalgono al 14 gennaio. In quell’occasione – ricorda Massaro -  avevo convocato sempre lo stesso ufficio, insieme all’Ufficio Tecnico del Municipio, che è venuto e mi ha esposto la situazione. Sostanzialmente il progetto si divide in due grandi stralci. Lo stralcio A comprende una piscina ed il palaghiaccio e questi lavori sono andati avanti fino all’80%. Lo stralcio B riguarda il campo di rugby, ma versa in uno stato lontano dal termine dei lavori”.

UNA DEFINIZIONE POMPOSA - La notizia, non ci coglie impreparati, avendone avuto contezza dai cittadini residenti.  Ma la sua ufficializzazione, presta il fianco ad una serie di valutazioni. “La prima considerazione che faccio  - dichiara il presidente della Commissione Sport - è che questa è stata chiamata ‘Città del Rugby’ma, da quel che mi risulta, col rugby ha poco a che fare, perché, secondo la mia conoscenza della disciplina, dovrebbe essere come quelle strutture che ci sono nel Nord Italia come anche in Francia o in Inghilterra. Strutture  fatte con tanti campi da rugby, con strumentazione specifica per far allenare l’atleta sul calcio piuttosto che sul passaggio. Questo per me è un impianto dedicato al Rugby e, viene da sè una città, dovrebbe esserlo ancor di più. Invece qui è previsto un campo omologato per le competizioni regionali, cosa che peraltro va verificata, ma che in ogni caso, a me sembra decisamente troppo poco per attribuire al  PVQ la denominazione di Città del Rugby”.

L’ASSENZA DI STRUTTURE SPORTIVE - L’amarezza del Presidente della Commissione Sport che, come in altre circostanze ci ha ricordato, è stato un rugbysta, lo spinge veso altre consideazioni. “La seconda costatazione attiene la situazione che sta vivendo questo municipio. E cioè il fatto che ci siano diverse realtà sportive, fatte di allenatori, dirigenti ma sopratuttto di atleti che praticano il rubgy,  che non hanno una struttura dove poterlo svolgere. E quindi sembra quasi un paradosso che da una parte si parli di Città del rugby e dall’altra vi siano società sportive che, pur di far svolgere attività, debbano pagare una affitto a strutture private presenti sul territorio.”

ROMA CAPITALE ED IL MUNICIPIO - Infine, un’altra considerazione, sembra premere particolarmente al Consigliere Massaro (Pdl) “ C’è un’altra constatazione che voglio fare. C’è un’evidente carenza di informazioni in capo alla Commissione Sport e, di conseguenza, questo si riflette sui cittadini. C’è tutta una collettività che ci chiede lumi su questa vicenda. Purtroppo se non fosse stato per l’Ufficio Tecnico del Municipio, non sarei riuscito a dare nemmeno queste informazioni. Il Dipartimento convocato, non è tenuto obbligatoriamente a presentarsi né a fornire motivazioni circa la propria assenza – riconosce Massaro – e questo determina che,  come Presidente della Commissione Sport, non ho nemmeno gli strumenti tecnico giuridici per avere delle risposte. E questo allarga ancora di più il divario che c’è tra il municipio, che è l’ente di prossimità che sta sul territorio ed il comune. Ora, io non dico che il Municipio dovrebbe avere il potere di cambiare le cose – conclude il Consigiere -  ma almeno il diritto ad esserne informato, io credo che dovrebbe esservi”.

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