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Eur: coppie di fatto? Nemmeno per sogno

Il Consiglio del Municipio XII boccia la proposta, già implementata in altri municipi, volta al riconoscimento dei diritti alle unioni civili, fuori del matrimonio

Non ce l’ha fatta a passare. La proposta di delibera popolare, volta al riconoscimento anche in ambito municipale, di alcuni importanti diritti alle coppie di fatto, è rimasta sulla carta. Bocciata in maniera trasversale dal blocco Pdl e da una parte dell’opposizione, quella rappresentata dall’ala d’ispirazione cattolica, ovvero dai consiglieri dell’UDC e dell’API. A favore il  PD l’IDV ed il gruppo misto.


BOCCIATA L'INIZIATIVA SULLE UNIONI CIVILI. “Il Consiglio del Municipio XII, riunitosi questa mattina, dice no alla proposta di delibera di iniziativa popolare recante in oggetto ‘Riconoscimento delle unioni civili e sostegno delle nuove forme familiari’. La nostra posizione trova fondamento nell’attuale apparato normativo nazionale e  in considerazioni di carattere pratico-amministrativo – spiegano in una nota congiunta il Presidente del Municipio XII Pasquale Calzetta e Massimiliano De Iuliis, Capogruppo Pdl.“Si tratta di una materia di competenza statale. Senza una normativa a livello nazionale – precisano i due - qualsiasi atto delle amministrazioni locali non avrebbe validità. Per questo la proposta avanzata appare allo stato attuale come uno strumento di politica demagogica, che di fatto nulla cambierebbe nella sostanza delle cose” .

INIZIATIVA ACCOLTA IN ALTRI MUNICIPI. Eppure, in alcuni municipi come l’X ed il XI , la delibera è arrivata addirittura dopo che atti di Giunta e di Consiglio, favorevoli alle unioni civili,  erano stati già implementati da diversi mesi. Proprio per il Municipio XI, l’Assessore alle Politiche Sociali Andrea Beccari (SEL), in un’intervista rilasciataci la scorsa primavera, ricordava come  “Quello che noi facciamo  nel tentativo di non discriminare il cittadino, è di non tenere in alcun conto l'istituto famigliare, per dare più punteggio o privilegiare determinati cittadini, nel caso di una serie di servizi sociali, come ad esempio nell'assistenza domiciliare ai disabili, piuttosto che agli anziani, ma anche nell'assistenza economica alle varie fasce di popolazione che ne necessitino". Per tutte le aree riportate, dunque, il Municipio XI, si è rimboccato le maniche, al fine di favorire l’uguaglianza dei cittadini. Nella consapevolezza, che i compiti del Municipio sono limitati,  come puntualmente osservato dall’Assessore Beccari, che ricordava il “vulnus normativo” e la necessità di trasferire a livello nazionale,  i diritti previsti dall'istituto del matrimonio, nel nuovo istituto delle unioni civili”.


UNA LEGGE A LIVELLO NAZIONALE. Posizioni diverse, dunque, quelle intraprese dai due Municipi. Ma sulla strada scelta dal parlamentino di via Ignazio Silone, tornano ancora il Presidente Calzetta ed il Consigliere  De Iuliis “ Il testo portato oggi in aula presenta aspetti di ambiguità: parla di unioni civili come di ‘un insieme di persone coabitanti legate da vincoli affettivi’, definizione alquanto generica, che non consente una lettura univoca e puntuale, e che pertanto  - commentano i due referenti municipali- creerebbe enorme confusione con conseguenti difficoltà di gestione dal punto di vista amministrativo”.
 

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