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Eur Torrino / Viale della Grande Muraglia

L’antenna di Casal Brunori: temuta per ragioni di salute ed ora anche per motivi economici

Ancora proteste contro l'installazione dell'antenna. Per il Presidente Cioffi del CdQ "Si perseguono obiettivi finalizzati al profitto, ma la gente chiede la tutela della salute". Ma si comincia a temere anche la svalutazione degli immobili

L’ennesima manifestazione di protesta dei residenti di Casal Brunori, contro la possibile installazione di un’antenna Vodafone nel quartiere, si è svolta giovedì mattina, davanti la sede della multinazionale leader nel settore della telefonia mobile.

Profitto vs salute. A margine del sit-in, che ha visto la solidale partecipazione anche del Comitato di Quartiere Decima Torrino, sono emerse interessanti valutazioni prodotte dai residenti di Casal Brunori.
“Lo scontro non è tanto sull’antenna, ma sulle ragioni che sottendono la sua installazione – spiega Filippo Cioffi, Presidente del CDQ -  . La Vodafone infatti persegue obiettivi legati al profitto economico, mentre le persone vogliono vedersi riconosciuto il diritto e la tutela della  propria salute. Si tratta di interessi difficili da conciliare, ed è proprio su questo, in effetti, che si  fatica a trovare la strada  di una mediazione”.

Preoccupazioni economiche. Ma al di là delle richiesta, esplicitate dalle oltre quaranta persone intervenute al presidio, di realizzare l’antenna radio lontano dal quartiere, soprattutto perché, dove attualmente ne è prevista la sistemazione, insiste un parco giochi ed in futuro verrà costruito un asilo, è maturata un’altra considerazione.
L’antenna nel nostro quartiere ci spaventa per le conseguenze sulla salute  - chiarisce Roberto Simoncini, Consigliere del CdQ Casal Brunori – ma va fatto notare che a molti abitanti sta anche cominciando a premere  l’aspetto economico della vicenda. Abbiamo notizia, infatti, di alcuni contratti d’acquisto che sono stati cancellati, perché gli acquirenti aspettano  di vedere la fine di questa trattativa”.

Svalutazione immobiliare. Sul sito del Comitato di Quartiere, in effetti, è pubblicata la lettera di una residente che, proprio a causa delle ragioni espresse, ha visto andare in fumo il proposito di vendere il proprio appartamento.
Viene da sé che le implicazioni di un’operazione su cui gli abitanti di Casal Brunori continuano a manifestare il proprio disappunto, si sta componendo anche di variabili del tutto inaspettate.
Oltre alla denuncia di un incommensurabile diversità di vedute, pronunciata dal Presidente del CDQ, sta prendendo corpo anche un fattore più prosaicamente materiale: le ricadute economiche dell’operazione sul portafogli dei residenti. I quali, a questo punto, oltre che temere per la salute dei propri figli, cominciano a considerare, molto seriamente, anche la possibile svalutazione dei loro immobili.

 

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