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Venerdì, 19 Aprile 2024
Altre Eur / Via Kenia

Detenute con minori, l’Eur boccia la "Casa di Leda": "Usiamola per altri fini"

Il Comitato di Quartiere Eurinsieme boccia la "Casa di Leda" e suggerisce un sopralluogo all'amministrazione comunale: "Nessuno ha mai calcolato quanto costerà il progetto, nemmeno per le utenze. Destiniamo la villa ad altre finalità"

Il progetto “la casa di Leda” continua a non convincere.  La villa di via Kenia, sottratta alla criminalità organizzata, è stata destinata ad accogliere madri detenute con i loro figli. Un'idea che ha sempre incontrato l’opposizione dei residenti che vi abitano vicino. Secondo il Comitato di Quartiere Eurinsieme, il progetto presenta notevoli criticità che le amministrazioni comunali non hanno adeguatamente affrontato. 

LE CRITICITA' - “Via Kenia è una via residenziale, lontana da scuole e asili pubblici, negozi, bar, ogni struttura sociale. Per andare da qualsiasi parte occorre prendere l’autobus, oppure fare chilometri a piedi – si legge in una lunga nota del CdQ -  l’alternativa è prevedere un servizio di pullman, non si sa però con quale denaro e modalità”.Oltre alle condizioni di relativo isolamento, il Comitato punta l’indice contro i costi legati all’operazione.  “Nessuno ha mai calcolato quanto costerà il progetto, nemmeno per le utenze”. Le uniche cifre che sono circolate, sono in relazione ad “un incontro avvenuto nel febbraio 2015, organizzato con la partecipazione proprio del Comune di Roma”. In quell’occasione, spiega il Comitato, è stato dichiarato che “una simile struttura di Casa Protetta per 4 genitori detenuti con figli ha un costo tra 250 e 300mila euro annui”.

LA PROPOSTA E L'APPELLO - "Riteniamo che la villa, sequestrata alla criminalità organizzata e affidata provvisoriamente al Comune, potrebbe essere utilizzate per altre iniziative, quali l’ospitalità di genitori dei piccoli malati  oncologici ricoverati nel vicini Ospedali. Il Comune ha ricevuto specifiche richieste da noti enti dediti all’assistenza di malati e delle famiglie. A questo fine la collocazione, lo spazio e il giardino costituirebbero valori aggiunti. Mentre la Casa Protetta potrebbe essere organizzata in una struttura che abbia minori problematicità e costi”.A fronte delle criticità evidenziate,il Comitato ha invitato “il Sindaco e l’Assessore alle Politiche Sociali Baldassarre  a venire presso la villa ,per meglio rendersi conto sia dell’inidoneità della struttura sia della sua migliore utilizzabilità per altre iniziative di uguale e maggiore rilievo sociale, anche se magari di minore rilievo mediatico”.

LA CRITICA - All’appello si aggiunge una considerazione dell’ex Presidente del Municipio Pasquale Calzetta (Forza Italia): “Ci eravamo illusi che la nuova amministrazione comunale e municipale avesse un altro atteggiamento, mi sembra invece che la storia si ripete sulla pelle dei cittadini dell'Eur e soprattutto a danno delle donne che andrebbero nella cosiddetta Casa di Leda – commenta Calzetta – il lupo perde il pelo ma non il vizio e i 5Stelle sono uguali al PD, i cittadini sempre per ultimi e la tanto paventata partecipazione può andare a farsi friggere".

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